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Ci vuole tempo per far ambientare i nuovi, ha spiegato Italiano, ma tempo non ce n’è perché la classifica non ha pazienza. I gol arrivano soprattutto da Piatek – centravanti classico che sta cercando di adattarsi al nuovo gioco – e gli esterni di attacco che segnano poco sono diventati una categoria dell’anima viola, oltreché un problema. E l’ingresso al posto di Piatek di Gonzalez che proprio al massimo non era, anzi era piuttosto al minimo, ha riacceso i riflettori su Cabral: è ancora così indietro?

Come scrive La Nazione, Italiano ha spiegato che la speranza era quella di innescare la velocità di Nico per vie centrali, una lettura che poi non ha trovato fondamento contro il Verona: si procede insomma per tentativi, resta il fatto che la Fiorentina ha tirato 354 volte verso la porta e ha segnato 46 gol, cioè il 13 per cento, che tradotto sarebbe una rete ogni 7,7 tiri. Se vogliamo fare un paragone con l’attacco al tempo di Vlahovic, il gol arrivava ogni 7 tiri netti; da quando non c’è Dusan è aumentata l’iperattività totale, ma anche l’imprecisione se è vero che per segnare una rete alla Fiorentina servono 12,5 tentativi verso la porta.


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