Gravina: "Non è possibile spostare la Serie A per i playoff della Nazionale. Se l'Italia non va al Mondiale è un danno per tutti"

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato in conferenza stampa per esporre i vari temi affrontati, tra cui i prossimi impegni dell'Italia, Nazionale della quale fa parte anche l'attaccante della Fiorentina Moise Kean. Le sue parole sono state raccolte da Tuttomercatoweb.com.
‘Non percorribile un rinvio, pensiamo allo stage’
"Il possibile rinvio della 30esima giornata del campionato di Serie A in vista dei playoff dell'Italia? Non cerchiamo alternative o scorciatoie, il rinvio o lo spostamento della giornata non lo ritengo percorribile. La possibilità di uno stage è più plausibile, ci stiamo muovendo per lavorare sui selezionabili ma non sono tanti. I selezionabili sono molto ridotti, Gattuso li può seguire in queste settimane e in questi mesi, speriamo si possa fare uno stage a metà febbraio compatibilmente con il calendario delle società europee”.
"Il destino della Federazione legato al destino della nazionale ai Mondiali? Non ho letto una norma a riguardo. È un destino che viene individuato all’esterno della Federazione, se ne era già parlato dopo la Svizzera. C’è un principio di democrazia nelle norme federali e la risposta è arrivata con un 98,7% dei voti. C’è poi una scelta di responsabilità personale, ma questo mi sembra fuori luogo. Io sono ottimista, credo che andremo ai Mondiali”.
‘Italia senza Mondiale un danno per tutti’
"L'attuale modalità di qualificazione? C’è un principio di democrazia, ci sono paesi che hanno più consenso perché si vota a livello internazionale. Il regolamento è noto, è inutile ricercare delle anomalie. Se esiste un ranking forse un piccolo vantaggio l’Italia che è nona dovrebbe averlo rispetto ad altre realtà. Queste percentuali sono tutte questioni politiche che dovranno essere presentate un minuto dopo la definizione del Mondiale. Credo che un’Italia che non va al Mondiale sia un danno per i tifosi e per l’immagine del calcio italiano, ma anche per chi organizza questi tornei. L’Italia è un brand che attira e attrae, i risultati si conquistano col lavoro e sul campo, non solo perché ti chiami Italia. L’Italia non va ai Mondiali perché non vince, abbiamo una realtà calcistica diversa rispetto a 25 anni fa. All’epoca era inimmaginabile per Malta una vittoria in Finlandia o un 2-2 al 90esimo contro la Polonia. Io non mi affaccio a questi discorsi, è storia e la citiamo, ma quello che conta è vincere contro l’Irlanda del Nord, che è una partita decisiva. Non dobbiamo commettere lo stesso errore commesso con la Macedonia del Nord”.
"La città ospitante per la sfida contro l’Irlanda del Nord? L’idea è giocare a Bergamo, abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria e lo stadio è perfetto per organizzare questa partita”.
