Bombardini a FN: “Alla Fiorentina arriva un Pioli migliorato e più bravo, i viola hanno fatto un grande colpo per la panchina. Palladino attaccato senza motivo, con Pradè non è scoccata la scintilla”

L’ex centrocampista Davide Bombardini, nel corso della sua intervista a Fiorentinanews.com, ha parlato del ritorno in viola di Stefano Pioli, che ha avuto come allenatore in passato, e dell’addio improvviso alla Fiorentina del tecnico Raffaele Palladino, che alla Salernitana è stato suo compagno di squadra.
Stefano Pioli sta per tornare sulla panchina della Fiorentina. Qual è la sua opinione su questo ritorno? Che cosa può portare di nuovo nelle dinamiche della squadra viola?
“Il mister è uno che conosce comunque già la piazza, quindi sarebbe già un ritorno. Personalmente i ritorni non è che mi entusiasmino tanto, ma da quel Pioli ne è passata di acqua sotto i ponti. Parliamo di un allenatore che nel frattempo ha vinto lo Scudetto, ha cambiato tante squadre, ha acquisito ancora più esperienza, ed è migliorato molto. Quindi tornerà un altro Pioli, più esperto e più bravo e che vorrà sicuramente far bene a Firenze. Sono del parere che la Fiorentina, dal lato allenatore, abbia sicuramente fatto un grosso colpo. Mi piace il mister, ce l'ho avuto; so come lavora, ed è cresciuto tanto negli anni”.
Il brusco addio tra Palladino e la società ha lasciato tutti perplessi. Siete stati compagni di squadra: come valuta il suo anno da allenatore della Fiorentina?
“Io l'anno di Raffaele lo valuto positivamente, e perché comunque la Fiorentina ha fatto sicuramente un buon campionato e poi è arrivata al sesto posto. In campionato è arrivata dietro alle squadre che, parliamoci chiaro, a livello di rosa sono più forti e competitive di quella viola. E poi va detto che alle spalle c’è Milan che è più forte della Fiorentina, e anche il Bologna, che ha giocato la Champions e ha vinto la Coppa Italia. Quindi sul percorso di Raffaele, se vogliamo dire la tutta, aggiungo che è arrivato dove doveva arrivare e forse anche qualcosa di più. Poi certo, peccato per la Conference League, mancava una partita. Secondo me Raffaele ha fatto bene e poteva fare ancora meglio successivamente alla Fiorentina, poi per questioni immagino interne e anche di ambiente, un po' con la piazza perché anche la piazza di Firenze a un certo punto ha iniziato a bocciare quando secondo me non ce n'era bisogno. È un peccato. perché secondo me poteva dare ancora molto. Dopo una grande prima parte di stagione ha avuto un calo e lì sono iniziati un po' i mugugni. Se fosse partito meno forte, fosse stato più regolare nei risultati, forse sarebbe stato diverso. Invece in questo modo la gente ha immaginato che si potesse fare qualcosa di più. Tra l'altro poi la Fiorentina ha fatto delle vittorie importanti contro grandi squadre. Insomma, io lo valuto un campionato positivo.
Che può essere successo secondo lei tra Palladino e la società per arrivare a delle dimissioni così repentine?
Stiamo parlando di un allenatore che ha appena firmato il rinnovo, poi se n'è andato… Non ce ne sono tanti di casi come questi. Ora è a casa, a spasso, non ha squadra e questo gli fa onore. Si vede che lui non stava più bene lì, non c'era più l'armonia per stare a Firenze. È un peccato perché per tutti e due, sia per lui, perché a Firenze poteva far bene, sia per la Fiorentina perché secondo me aveva un ottimo allenatore che a volte è stato attaccato senza motivo. Alla fine cosa poteva fare la Fiorentina di più di quello che ha fatto? Poteva arrivare in finale, non lo so, in campionato? Cosa poteva fare? In Champions non ci poteva andare, quindi ha lottato fino alla fine, fino alle ultime due o tre partite. Ha fatto tanto secondo me. Aveva inoltre messo le basi per fare un percorso per quest'altro anno. Il suo addio alla Fiorentina è stato una cosa che nessuno si aspettava. Però se l'ha fatto ha avuto i suoi motivi, e secondo me è qualcosa internamente che si è rotto. Forse tra lui e Daniele Pradè non è scoccata la scintilla fin dall’inizio”.