5 gol nelle ultime 4 partite, una doppietta e tante prestazioni convincenti, anche da subentrato. Così Arthur Cabral cerca di prendersi, dopo più di un anno dal suo approdo a Firenze, la fiducia dei tifosi, ma soprattutto quella del suo allenatore. Vincenzo Italiano, infatti, non aveva mai veramente creduto nel brasiliano, anche quando la scorsa stagione tendeva a preferire il Piatek in prestito e di passaggio.

Con il nuovo anno, però, le cose sono cambiate. La fucilata, che aveva spaccato la porta, contro il Monza aveva convinto anche Italiano, costretto però a perderlo nella partita subito successiva per un guaio muscolare. Dopo un rientro molto rapido, considerata la struttura fisica dell’ex Basilea, la titolarità ci ha messo un po’ ad arrivare. E allora Cabral ha pensato di risolverla a modo suo, segnando dalla panchina per ben tre gare di fila. Alla quarta, a Verona, la consacrazione: questo Arthur Cabral è diventato il centravanti titolare della Fiorentina.

E Jovic? Nel 4-3-3 di Italiano non c’è spazio per due punte, nemmeno a gara in corso. E la condizione ottimale del brasiliano va sfruttata fino in fondo. Almeno finché riuscirà a trovare la rete in ogni partita che disputerà. Per il serbo, invece, si potrebbe pensare ad una pausa. Di riflessione o per la stanchezza poco importa, in questo momento Italiano non può non far giocare chi ha iniziato a trovare la porta con continuità.

Intanto, la prossima settimana tornerà la Coppa, allora quale miglior occasione per lanciare l’autore della doppietta che aveva deciso il playoff in Portogallo? Così come a inizio stagione Italiano aveva optato per un Cabral da Conference League e uno Jovic da campionato, adesso la situazione si è ribaltata. Perché la Fiorentina, dopo tanti, troppi mesi ha – finalmente - trovato il suo numero 9 e non sfruttarlo, anche dal punto di vista del suo investimento, sarebbe un lusso, o un vizio, che una squadra così altalenante non si potrebbe permettere.

Tra gol in scivolata ed esultanze iconiche: a gennaio l'attaccante alla Fiorentina è arrivato eccome
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