Lunga intervista della Lega Serie A al difensore della Fiorentina Nikola Milenkovic, che ha avuto modo di spaziare tra vari temi importanti, fino all'avventura a Firenze.

L'arrivo a Firenze e il rapporto con la città

“Sono arrivato a Firenze giovanissimo e per me è stato un po’ difficile perchè cambi paese, lingua e vivi lontano dalla tua famiglia. Ma Firenze e la Fiorentina mi hanno fatto sentire come a casa rendendo tutto molto più facile. Sono qua per fare del mio meglio e dare a questa splendida città e questa splendida gente tutto ciò che meritano. Non abbiamo molto tempo libero perché giochiamo tante partite, sia nelle Coppe che in campionato. Ma quando sono libero mi piace passeggiare con la mia famiglia e la mia ragazza in questa bellissima città”.

Il calcio come forma d'arte, l'importanza del Viola Park

"È importante essere circondati dall'arte e il Viola Park è un'opera d'arte. Uno dei più bei centri sportivi in Europa. Ci rende le cose molto più semplici, ci permette di preparare le partite al meglio e recuperare dagli infortuni. Siamo grati a Commisso che ha fatto una cosa incredibile per la Fiorentina. Per me il calcio è una forma d'arte, più fisica, forse, certo. Alcuni calciatori compiono delle vere e proprie opere d'arte in campo e io paragono il calcio all'arte. La Galleria degli Uffizi è un posto magico, ci sono venuto alcune volte con amici e famiglia. Ci sono alcune delle opere più importanti del mondo, degli artisti più famosi, come Leonardo e Michelangelo. ‘La Venere’ di Botticelli è uno dei dipinti più importanti".

La spinta dei tifosi della Fiorentina

"Per me è importante che ogni bambino segua i propri segni e creda in se stesso. Non è solo un pallone, è vita. Quando ho un pallone tra i piedi sono già felice, non ho bisogno di altro. Quando andiamo allo stadio ci sono tantissimi tifosi attorno al nostro bus e sentiamo l'energia positiva che arriva da loro, ci spingono ogni gara. Senza di loro non potremmo giocare come facciamo, è come se ci fossero 12 giocatori in campo". 

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