Questo pomeriggio il giornalista Enzo Bucchioni, durante un collegamento a Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare alcuni temi di casa Fiorentina, a poco più di due giorni dall'importante sfida casalinga contro la Lazio di Maurizio Sarri. Questo un estratto delle sue parole:

"Non so se questa squadra abbia paura addosso, sono sicuramente certo che in questo momento la Fiorentina debba ripartire ritrovando quell’intensità e quella rabbia agonistica che oggettivamente le sono mancate negli ultimi due mesi: ad inizio campionato eravamo abituati ad un altro tipo di morale. I principi di gioco sono sempre gli stessi di prima però un conto è giocare a mille all’ora, un altro è andare piano ed avere gli avversari già schierati con due linee. La Fiorentina lunedì può avere un vantaggio: la Lazio ha faticato a tenere le due competizioni, non a caso le cinque vittorie di fila sono arrivate quando non c'è stata la Champions. E giovedi è stata impegnata nel recupero contro il Torino, avrà sicuramente perso energie rispetto a noi. La soluzione? Questa squadra è cresciuta attraverso il gioco, globalmente. All'interno di questo schema, sono stati i giocatori più bravi che fanno la differenza, e se calano quei leader come Nico Gonzalez si rischia di far fatica. La Fiorentina deve ripartire dai suoi giocatori cardine”.

'Commisso doveva conoscere Firenze e i fiorentini'

Ha poi continuato parlando del Viola park e delle tante polemiche: “ I problemi che ci sono attualmente sono convinto che si possano risolvere parlando e discutendo tra le parti. Commisso dovrebbe partire da un presupposto: Firenze è la città più bella del mondo però ha una mentalità talmente piccola che spesso somiglia ad un paese: questo bisogna saperlo quando si entra in contatto come una città come questo. A New York non sanno nemmeno chi sia Rocco Commisso, lo ha detto anche lui, se entra in un bar non riceverebbe tutte le attenzioni che ha qui. Di questa mentalità, che ha pregi e difetti, il presidente doveva essere messo al corrente. Una situazione di pessimismo come questo porta ad un clima negativo che nuoce all’ambiente, servono i risultati: tornando a convincere sul campo cambierebbe lo stato d’animo di tutti in poco tempo. Nei momenti di difficolta momenti come questi diventano una palla al piede, dilatando i tempi di qualsiasi cosa: dal recupero del singolo giocatore alla forma dell’intera rosa. Clima teso nello spogliatoio? Da quello che ho potuto capire io all’interno dello spogliatoio non ci son tensioni, la volontà di tutta la squadra è quella di tornare a vincere. Sicuramente i giocatori percepiscono le tante polemiche che gravitano attorno alla squadra”.

Aspettative oltre ogni realtà?

Ha poi concluso parlando del mercato, che ha portato molto pessimismo in parte della tifoseria: “Le aspettative a Firenze sono altissime, la mentalità è questa: vorremmo avere una squadra che compete con le migliori squadre al mondo. Sotto certi aspetti è bello, perchè spesso da la carica, ma molte volte manca il ragionamento a freddo, non tanto da parte dei tifosi, ma dagli addetti ai lavori. Bisogna spiegare a certi tifosi che se una squadra fattura 140 milioni l’anno ha molte difficoltà a competere con chi ne fattura mezzo miliardo. Su questo possiamo farci veramente poco”.


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