Prandelli: "Mi sono innamorato prima della Fiorentina che di Firenze e quando vedo i viola in difficoltà soffro. Italiano? Fondamentale ricominciare con lui"

Cesare Prandelli sulla panchina della Fiorentina è stato l'allenatore di un grande ciclo, che ha portato la squadra viola per due volte di fila in Champions League (e sarebbero state quattro senza Calciopoli e le sue conseguenze) e in semifinale di Coppa Uefa.
"Forse mi sono innamorato prima della Fiorentina che di Firenze, anzi senza forse" sono le parole pronunciate da Prandelli (riportate da La Nazione) nel corso di una serata organizzata a Fiesole, intitolata ‘Grazie Cesare’ e animata da Lady Radio. E poi: "Ho vissuto cinque anni fantastici in panchina. Oggi guardo le partite con uno sguardo diverso, con il cuore da tifoso. Quindi è ancora più complicato. Quando vedo la Fiorentina andare in difficoltà soffro. Per fortuna ultimamente ha sempre offerto un bel gioco".
Su Italiano e il suo futuro: "Restare sarebbe importante per lui così come per Firenze. Io penso che resti perché sarebbe fondamentale per lui ricominciare la stagione dopo due anni fatti bene. Quando l’ho allenato io era un ragazzino con personalità, poi non si poteva pensare a questa carriera".
Restano chiuse le porte di un ritorno in panchina di Prandelli: "L’ho deciso con equilibrio. Mi resta la passione, ma basta con il ruolo da allenatore e non mi offro a nessuno, anche per altri ruoli".
"Forse mi sono innamorato prima della Fiorentina che di Firenze, anzi senza forse" sono le parole pronunciate da Prandelli (riportate da La Nazione) nel corso di una serata organizzata a Fiesole, intitolata ‘Grazie Cesare’ e animata da Lady Radio. E poi: "Ho vissuto cinque anni fantastici in panchina. Oggi guardo le partite con uno sguardo diverso, con il cuore da tifoso. Quindi è ancora più complicato. Quando vedo la Fiorentina andare in difficoltà soffro. Per fortuna ultimamente ha sempre offerto un bel gioco".
Su Italiano e il suo futuro: "Restare sarebbe importante per lui così come per Firenze. Io penso che resti perché sarebbe fondamentale per lui ricominciare la stagione dopo due anni fatti bene. Quando l’ho allenato io era un ragazzino con personalità, poi non si poteva pensare a questa carriera".
Restano chiuse le porte di un ritorno in panchina di Prandelli: "L’ho deciso con equilibrio. Mi resta la passione, ma basta con il ruolo da allenatore e non mi offro a nessuno, anche per altri ruoli".
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