Gumdundsson ultima chiamata. Tre partite per dimostrarsi leader e convincere la dirigenza gigliata

Albert Gudmundsson è chiamato a trascinare la Fiorentina in questo finale di stagione, soprattutto con l'assenza del bomber viola Moise Kean. In gioco, oltre al piazzamento della squadra, anche il suo futuro, che in questo momento è tutto fuorché certo.
La sua stagione fra alti e bassi
L'islandese, che a Venezia farà reparto con Lucas Beltran, è stato preso dalla Fiorentina proprio per alzare il livello della rosa e garantire a Palladino un giocatore capace di spaccare le difese avversarie da solo. Fino a questo momento però Gudmundsson non è mai riuscito ad incidere come la società e i tifosi si aspettavano. Le scusanti non sono poche: problemi fisici, situazioni giudiziaria, alti e bassi dell'intera squadra.
Il gran finale per convincere la dirigenza
Adesso la Fiorentina ha estremo bisogno del suo fantasista islandese che ancora deve convincere la dirigenza a sborsare i 17 milioni con i quali la viola si garantirebbe le sue prestazioni sportive anche per le prossime stagioni. Gudmundsson non va a segno da quasi due mesi, dal 16 marzo nella sfida contro la Juventus, in questi sessanta giorni fondamentali per la stagione della squadra gigliata è riuscito a realizzare solamente due assist: insomma non proprio un leader capace di trascinare la squadra. Ora più che mai serve qualcosa di più da Gud, per sognare ancora un posto in Europa e convincere la dirigenza a esercitare l'opzione di riscatto così da garantirsi il posto in squadra anche per l'anno prossimo.