Galloppa: "Da Braschi a Keita, in Primavera tanti giovani con grandi margini di crescita. Spero di alzare un trofeo, Firenze piazza con obiettivi alti"
L'allenatore della Fiorentina Primavera Daniele Galloppa ha parlato al canale YouTube Giglio Alabardato, affrontando alcuni temi attuali in vista della gara odierna col Milan al Viola Park, ma anche offrendo considerazioni su vari singoli della squadra da lui gestita.
“La squadra sta bene, c’è entusiasmo, quando c’è la sosta sono sempre settimane delicate. Visti i calciatori impegnati in nazionale la prima squadra ci chiede sempre tanti ragazzi sopra, quindi bisogna lavorare in maniera certosina senza fare danni, cercando di tenere allegati i ragazzi. Il Milan è una squadra che vuole fare la partita, che prova sempre a giocare e che non specula. Conosciamo i rischi ma anche i vantaggi. Speriamo di rivedere presto Balbo, ha vissuto una bellissima esperienza esordendo in nazionale maggiore, ha vissuto un sogno che purtroppo è coinciso con quest’infortunio che dovrebbe costargli un mese di stop. È andata meglio di come pensavamo, da una parte”.
‘Voglio una squadra che sia protagonista in campo’
“Quando andiamo in campo vorrei una squadra che non aspetti l’episodio ma vada a cercarlo, tentando di provocare l’errore dell’avversario. Per fare ciò devi essere aggressivo e avere personalità con la palla. L’allenatore vuole sentirsi rappresentato quando la squadra in campo, e vedere una squadra passiva e che non propone mi dà fastidio. Anche andando a correre più rischi, noi vogliamo essere protagonisti in campo. Dico spesso ai ragazzi che chi con me non rischia fa fatica a giocare".
‘Braschi, Kone, Jallow: tanti giovani con margini di crescita’
“I ragazzi stanno lavorando forte, hanno ancora degli step da fare per arrivare al livello di prima squadra. Portare dei calciatori in prima squadra alla Fiorentina non è scontato, e la cosa bella è che comunque in questi anni ci stiamo riuscendo, per noi è motivo di orgoglio. Braschi è un 2006, ha grandi qualità, deve crescere su alcuni aspetti, su come vive la partita, a volte chiede troppo a se stesso. Jallow è una sorpresa, ha grandi margini di miglioramento, deve lavorare sulle basi, tecniche e di conoscenza di calcio. Kone ha grande strappo, fisicità, ma c’è anche gente come Bertolini, Keita, Montenegro, tanti ragazzi che potrei nominare, che hanno grandi margini di crescita”.
In fine ha concluso: “Firenze e la Fiorentina mi stanno insegnando molto, è una piazza critica, attenta, non facile da gestire e allenare anche solo la Primavera. Serve far bene, arrivare al risultato, serve stare dentro a certe richieste. Firenze è una piazza calda, tante cose me le sta dando. Spero quest'anno di alzare un trofeo, l'obiettivo alto stimola e ti tiene vivo. Se penso all'anno scorso mi vengono i brividi, arrivare alla finale e poi vedere i ragazzi che piangono per quanto fatto, è un segnale di qualcosa di meraviglioso che si è creato”.



