C'era un tempo in cui i calciatori della Fiorentina esultavano ad ogni singola parata di De Gea o per un fallo laterale. Un anno dopo, di quel tempo non è rimasto niente
C'era un tempo in cui ad ogni singola parata di De Gea, anche la più semplice deviazione in calcio d'angolo, i giocatori della Fiorentina si gettavano addosso al loro portiere, abbracciandolo e gridandogli in faccia. C'era un tempo in cui Dodo esultava per la conquista di un fallo laterale, Ranieri per una chiusura in scivolata, Kean per una sgroppata di trenta metri. Quel tempo era solo un anno fa, eppure sembra cambiato il mondo.
Zero unione, zero gruppo, zero tutto
Prima di tutto dal punto di vista dell'atteggiamento. Delle carenze tecniche della Fiorentina abbiamo già parlato più volte, ma ciò che manca a questa squadra è proprio l'unione, il gruppo. Non s'è mai visto, in questa stagione, nessun giocatore avere anche solo un minimo della grinta dell'anno scorso. Non s'è mai vista una pacca sulla spalla, un incoraggiamento vero, un'esultanza a denti stretti. Nulla di nulla, solo un insieme di calciatori completamente svuotati, con lo sguardo perso nel vuoto e nessuna capacità di reagire alla situazione.
Fagioli emblematico, ma tanti come lui
Contro l'AEK Atene è stato emblematico l'atteggiamento di Fagioli, entrato in campo in un momento in cui c'era bisogno di dare una scossa. Risultato: una punizione battuta all'indietro che per poco non manda in porta un avversario (che nell'occasione s'è pure infortunato), passaggi lentissimi, zero idee col pallone tra i piedi e zero personalità. L'ex Juve si è sempre distinto, negativamente s'intende, per mancanza di verve, ma adesso è solo uno dei tanti che come lui non riescono a mettere in campo nemmeno l'atteggiamento. Non c'è tecnica, non c'è grinta, non c'è gruppo: che cosa possa salvare la Fiorentina forse, anzi si spera che sia così, lo sa soltanto Vanoli.

