L'abbiamo detto e lo ribadiamo: il comunicato fatto uscire dalla Fiorentina sullo stadio nel pomeriggio dell'11 febbraio è un colpo quasi da KO per le speranze di poter costruire il nuovo impianto nell'area Mercafir.

Di buono però c'è qualcosa. Il dialogo con il Comune di Firenze non si è interrotto e un canale continuerà ad esserci. Su questo punto i toni sono stati morbidi: "prendendo atto di un ritardo di 8 mesi nella programmazione già in questa fase mentre rileviamo l'assenza di misure volte a prevenire ulteriori ritardi in futuro, nonostante le buone intenzioni dell’Amministrazione". E anche: "Il nostro desiderio rimane quello di collaborare attivamente con il Sindaco e con il Comune di Firenze per dare alla Fiorentina e ai suoi tifosi uno stadio nuovo, bello e confortevole". Bisogna però capire dove possa portare questo dialogo, cosa possa significare in concreto.



Triste, davvero triste però è stata la frase finale: "Nel frattempo, continueremo a considerare le altre opzioni a nostra disposizione, tra cui – con grande rammarico – anche quella di non costruire un nuovo stadio". Non costruire un nuovo stadio sarebbe una grande sconfitta per tutti, non solo per il sindaco Dario Nardella ma anche per Rocco Commisso, che pure ha sempre posto in cima ai propri pensieri questo obiettivo. E soprattutto per la Fiorentina perché, come ci è stato detto a più riprese, avere uno stadio nuovo è essenziale per far crescere il livello della squadra.


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