“La Fiorentina ha limitato Modric ma non ha creato nulla. Rischio retrocessione? Squadre costruite per altri obiettivi rischiano parecchio se…”

Sul proprio blog ‘La Gabbia di Orrico’, il tattico e match analyst Michele Tossani ha commentato la sconfitta della Fiorentina in casa del Milan, toccando vari spunti di riflessione.
‘In attacco la Fiorentina non ha creato nulla’
"La sfida fra Milan e la Fiorentina ha lasciato sul tavolo alcuni spunti interessati, sui quali vale la pena soffermarsi. Scindendo il risultato dalla prestazione, come valutare la prova della squadra di Pioli? Sotto questo aspetto, il bicchiere può essere mezzo pieno o mezzo vuoto, a seconda dei punti di vista. Se guardiamo alla produzione offensiva, allora la performance della compagine gigliata risulta negativa come il risultato finale. In base ai dati forniti da FBref i viola hanno sì prodotto un dato di 1.1 in termini di expected goals, ma con l’1 generato dal gol di Robin Gosens. Al di fuori di quest’azione (rocambolesca e favorita da un intervento maldestro di Mike Maignan) la Fiorentina non ha creato nulla, con la fase offensiva limitatasi a sole cinque conclusioni totali (e quella di Gosens è l’unica finita nello specchio della porta milanista).
‘Fazzini ha limitato Modric, e De Gea…’
"Sul piano difensivo invece il lavoro complessivo è stato buono. Togliendo il rigore decisivo messo a segno da Rafa Leão infatti il dato degli xG concessi al Milan è stato di 1.8. In pratica, la Fiorentina ha saputo contenere abbastanza bene un avversario nettamente superiore sul piano tecnico. Dal punto di vista del non possesso Pioli la partita l’aveva preparata bene, lasciando il pallone ai rossoneri (56%) e forzando così la squadra di Massimiliano Allegri a dover comandare il gioco. Cosa che il Milan, contro i blocchi bassi, non fa ancora bene, esprimendosi al meglio quando può attaccare in campo aperto. L’idea di schierare Jacopo Fazzini da trequartista, più che per migliorare la manovra gigliata è servita a limitare Luka Modrić. L’accorgimento ha funzionato visto che il croato ha toccato 61 palloni, meno di quelli giocati nelle precedenti tre uscite di campionato contro Udinese (103), Napoli (68) e Juventus (86). È vero che parte fondamentale della fase difensiva della Fiorentina è stata garantita dalle parate di David de Gea (+2.3 in termini di Post-shot expected goals), ma era impensabile per gli ospiti sperare di tornare a casa con almeno un punto senza gli interventi del loro numero 1”.
‘Alcune indicazioni da tenere di conto nel prosieguo di stagione’
“La Fiorentina rischia davvero la retrocessione? È presto per dirlo dopo soltanto 7 partite. Vero è che, anche nel recente passato (vedasi l’Udinese 2023-24), si è avuta la conferma di come squadre costruite per ben altri obiettivi rischino parecchio se coinvolte in una lotta, quella per la salvezza, che non appartiene loro per qualità complessiva della rosa. In questo senso, la squadra di Pioli di qualità ne ha. Il tecnico però dovrà trovare il modo di sfruttare al meglio i giocatori a sua disposizione, collocandoli nelle posizioni in cui si possono esprimere al meglio (niente più Nicolò Fagioli da play dunque) e, nel contempo, sperando che alcuni di questi elementi riescano a far levitare le proprie prestazioni (a partire da un Moise Kean che fin qui ha segnato solo un gol fuori da tre xG). A Milano poi si è visto come i difensori toscani siano maggiormente a proprio agio quando devono difendere vicino all’area, senza cioè dover coprire cinquanta metri di campo alle spalle. Un’indicazione della quale tenere conto nel prosieguo della stagione”.