Ferrari parla di unità di intenti e continuità, Pradè invoca profonde riflessioni. Ok il caos tecnico-tattico di Palladino, ma della confusione del club chi si prende la responsabilità?

“Vogliamo andare avanti nel segno della continuità - ha detto a Sky nel pre partita di Venezia-Fiorentina il direttore generale viola Alessandro Ferrari - C'è stato il rinnovo di Palladino fino al 2027, ma questa non sarà l'unica conferma per la stagione. Ci sono tante situazioni da valutare. Dobbiamo finire la stagione, abbiamo già preparato una serie di scenari e poi vedremo bene cosa portare avanti. Con il mister abbiamo voluto fare questo primo passo, che ci vede tutti uniti e convinti di quello che stiamo facendo. Poi andremo a valutare le altre situazioni”.
Le parole di Pradè
Poche ore dopo, a seguito della sconfitta per 2-1 al Penzo contro i lagunari, è stato il ds della Fiorentina Daniele Pradè a parlare ai canali ufficiali viola: "Parlavamo prima col presidente e con Ferrari, dovremo fare analisi profonde su tante cose. Una squadra che vince col Milan, con l'Inter, la Juventus, la Roma e la Lazio e poi fa una prestazione come quella di oggi, ti lascia amarezza addosso. Siamo una società fortemente ambiziosa, che ha una proprietà molto, molto forte e allora devi fare risultato”.
Quali profonde riflessioni?
Tra l'ottimismo della prima dichiarazione di Ferrari e il profondo pessimismo di Pradè c'è in mezzo la pesantissima sconfitta contro il Venezia, che ha spento quasi definitivamente le ambizioni europee della Fiorentina. Al di là dell'amarezza, però, sembra esserci dell'altro nelle parole del direttore sportivo viola, che ha aperto le porte ad “analisi profonde su tante cose”. Inevitabili quelle sui tanti giocatori attualmente in prestito alla squadra viola, con diversi riscatti in bilico. Per il resto da capire cosa volesse intendere Pradè. Mettere in discussione Palladino a poche ore da un rinnovo che lo lega al club viola fino al 2027 sembra più che un azzardo, nonostante la stagione rischi di finire con la Fiorentina a mani vuote e senza Europa. Questo però era un fattore da mettere in conto per il club gigliato alla vigilia della gara da dentro o fuori contro il Real Betis. Dunque, quali profonde riflessioni?
E c'è chi se ne andrà…
E se la Fiorentina non riuscirà nell'ormai titanica impresa di agganciare l'Europa saranno in diversi ad andarsene. Sotto la lente d'ingrandimento ci sono De Gea, Dodo e Kean in particolare, tra i pochi a non essere legati a prestiti sui quali sarà la società a decidere. Da capire anche sotto questo aspetto quali saranno le riflessioni da fare, visto che il rischio che la Fiorentina riparta la prossima stagione dal solo Palladino e da pochi altri è ormai alto e concreto.
Confusione, tecnico-tattica ma non solo…
E se nella testa di Palladino la confusione tecnico-tattica si è fatta vedere più volte in questa stagione, c'è un'altra confusione, quella societaria, di cui qualcuno si dovrà fare carico prendendosene la responsabilità. E forse per cosa non c'è “delega” che tenga.