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Stefano Pioli
Stefano Pioli. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Perché Stefano Pioli ha rifiutato di lasciare volontariamente la panchina della Fiorentina? Non è solo per una questione di principio o di fiducia nel proprio lavoro, ma soprattutto per motivi economici e contrattuali

L’allenatore parmense era legato da un accordo triennale con il club viola, quindi con un termine fissato al giugno del 2028 e percepiva qualcosa come tre milioni netti l'anno (quasi il doppio al lordo). 

Clausola di tutela fiscale

L'accordo, scrive quifinanza.it, prevedeva anche una clausola di tutela fiscale legata al precedente contratto con l’Al Nassr. Questa clausola avrebbe consentito a Pioli di non dover versare interamente le imposte italiane sui redditi percepiti in Arabia Saudita, circa 5 milioni di euro. Se si fosse dimesso, avrebbe perso questa copertura e sarebbe stato costretto a dichiarare la cifra di tasca propria. Un aspetto questo che ha pesato fortemente sulla sua decisione di non rinunciare al contratto in essere.

Ma quanto mi costa questo esonero!

Dopo l'esonero, la Fiorentina dovrebbe ora versare a Pioli una buonuscita economica per chiudere il rapporto e in questa cifra dovrebbero essere inseriti anche i 5 milioni relativi alla clausola di tutela. Una soluzione necessaria quella dell'allontanamento del tecnico, visto come si stava comportando la squadra in campo, ma decisamente costosa. 


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