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Il giornalista Sandro Sabatini ha commentato la situazione attuale in casa Fiorentina a Radio Bruno Toscana, partendo dalla situazione delle panchine: “Non è un caso che abbiano confermato solo i vincenti, di Scudetto e Coppa Italia. Un tempo prevaleva la cultura della sconfitta, adesso l'opinione pubblica rumoreggia molto sui difetti dell'allenatore di turno… e alla fine non si salva nessuno. E la colpa non è di presidenti o dirigenti deboli, è che vanno fuori di testa gli allenatori stessi. Subiscono delle pressioni che, negli ultimi anni, sono diventate esagerate e dialetticamente drammatiche”.

Su Palladino, nello specifico: “Classico esempio delle dimensioni, allenare il Monza non è allenare la Fiorentina. L'ho visto molto meno tranquillo e più permaloso rispetto a quello di Monza, ma quella è una cittadina dove la Serie A era tutto un regalo. Lì se pareggi ti offrono il caffè… Firenze non è così e Palladino ha subito questa cosa. Non mi sono piaciute le dimissioni all'ultimo, così come quelle di Inzaghi. Commisso aveva fatto un gesto d'amore e di stima, lui avrebbe potuto essere più corretto nei tempi giusti. C'era da giocare una semifinale europea, d'accordo, ma in una quindicina di giorni sarebbe stata una situazione più gestibile”.

Pioli convincerebbe? “Sì, a me convince. Sa gestire Firenze e la Fiorentina, sa anche di calcio e può sviluppare il potenziale della squadra meglio di come l'ha fatto Palladino. Quest'anno c'è stata solo la consolazione numerica, ma pur con tutte le attenuanti del caso credo che questa rosa valesse qualche punticino in più. La mia è una sensazione. Poi ha trovato un centravanti, Kean… Roba da tempi di Batistuta”.

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