Nelle idee di Pantaleo Corvino avrebbero dovuto provare a cambiare la Fiorentina, invece Marko Pjaca e Gerson Santos a metà stagione sono due assolute delusioni. Analizzando attentamente la situazione però, i rischi che le due operazioni si rivelassero insoddisfacenti c’erano eccome; Pjaca, dopo un Mondiale da comparsa con la Croazia e anni difficili per i problemi fisici, è arrivato a Firenze senza aver mai fatto una vera e propria preparazione fisica per molto tempo, e dall’approdo in Italia alla Juventus non aveva mai saputo esprimere il proprio potenziale, se non a sprazzi. Anche se calciatore dalle qualità indiscutibili, il ragazzo non ha finora mai convinto, ed il bilancio parla di un gol ed un assist in 16 presenze, di cui solo la metà da titolare, e solo una per tutti i 90 minuti. Pjaca per il momento è un vero e proprio fantasma nella rosa della Fiorentina, e Mirallas gli ha soffiato il posto da titolare nel tridente d’attacco. E se dovesse presto arrivare Luis Muriel dal Siviglia, lo spazio per il classe '95 rischia di diminuire ancora. Un gol ed un assist anche per Gerson, la scommessa di Pioli, che lo ha voluto fortemente. Il calciatore della Roma però di spazio ne ha avuto ben più di Pjaca, senza riuscire mai ad incidere significativamente sul gioco viola. Gerson? E’ indolente, lezioso non sfrutta le proprie qualità fisiche, si accontenta. Non sfida mai l’avversario, non ci scommetterei più su di lui”. Queste le parole di Walter Sabatini, ex ds della Roma, scopritore di Gerson, il quale fu fortemente deciso a portare il ragazzo in Italia, salvo cambiare idea su di lui dopo averlo visto in Italia. Il brasiliano classe ’97 dà spesso l’impressione di mettere poca grinta in campo, non ha un ruolo ben definito e raramente si prende responsabilità. Il prestito secco con cui è arrivato in viola è modalità che non ha convinto molti tra addetti ai lavori e tifosi, ma rischia di essersi rivelato un vantaggio…


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