Nella sua rubrica Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara parla del post passaggio del turno in Conference:

"Pali, traverse, miracoli del portiere, l’uomo in più, energie in meno, imprecazioni, preghiere, dai che ce la facciamo, questi poi ci fanno un gol, supplemento di pazienza, supplemento di speranza e poi finalmente Nico, finalmente un urlo di felicità. Lo stadio si esalta, Italiano abbraccia parterre, panchina e inviata Sky. Grazie Fiorentina per averci allenato alla vita. A volte somigli a un pezzo dei Metallica dal black album, altre volte a un vecchio 45 giri di Rosanna Fratello. Ma va bene così soprattutto se vai avanti sulla strada di questa piccola Coppa che se la vinci festeggi, in caso contrario speri solo di non doverci ricascare per la terza volta, perché di sicuro la tua gente merita di più. 

Se andassimo da un bravo terapista dovremmo raccontare la nostra tripolarità del momento. Due Coppe e un campionato, storie diverse, emozioni sparse: ridiamo, ci annoiamo, festeggiamo, scuotiamo la testa, torniamo a casa felici oppure delusi, dormiamo col sorriso sulle labbra oppure ci giriamo nel letto rimuginando su quel palo, su quel gol sbagliato o su quello preso all’ultimo secondo. Dottore, dice che è grave? Ma no, è solo una vita vissuta pericolosamente. Certo che nella tessera del tifoso il bonus psicologo dovrebbe essere compreso. No?".

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Decimo posto, se pur con una (e in alcuni casi due) partite da recuperare ma un gap dall'ottavo, l'ultimo che varrebbe u...

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