Scontri a Braga, il racconto di uno degli arrestati: "Io, colpito alle gambe da dei proiettili. Ma quello che mi fa più male è dovermi difendere da innocente"

La trasferta di Braga non è andata per il meglio per i tifosi della Fiorentina. Uno dei sei arrestati in Portogallo, che ha voluto però mantenere l'anonimato, ha raccontato la propria storia stamani a La Nazione, dicendo: "La cosa che mi fa più male non è di essere stato ferito gravemente senza motivo, ma di dovermi difendere da accuse rispetto alle quali sono innocente. In anni di trasferte all'estero non sono mai stato coinvolto in incidenti".
Quanto agli avvenimenti: "Ero nel corteo con amici, pare che il caos sia iniziato perché qualcuno avrebbe deviato dal percorso salendo su un marciapiede. Stavo camminando, all'improvviso ho avvertito un forte dolore alle gambe e sono caduto. Due ragazze mi hanno rialzato e ho raggiunto lo stadio. Sono arrivato nel settore ospiti dolorante e mi sono accorto che perdevo sangue dalle gambe. Un'infermiera mi ha tolto un proiettile rimasto in superficie e mi ha detto di andare in ospedale. Ma prima sono arrivati gli agenti che mi hanno arrestato".