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Alessandro Beatrice, figlio di Bruno Beatrice, ex calciatore della Fiorentina deceduto nel 1987, è intervenuto a TMW Radio, per parlare proprio del padre:

"Sono 36 anni che chiediamo giustizia. Nel '75-76 mio padre era alla Fiorentina, dietro le direttive di Radice, finiti gli allenamenti, continuava a fare scatti ancora per un'ora. Questi però gli hanno portato la pubalgia. Dopo Radice subentrò Mazzone, c'era bisogno di Beatrice in campo e si pensò ad una pazzia, che allora ritenevano efficace ma che in realtà non lo era".

Prosegue: "Gli fecero fare i raggi per quasi tre mesi, per più di 40 minuti un giorno sì e un giorno no. Lui tornò in campo ma quando la Fiorentina non vinse la Coppa Italia, fu venduto, perché c'era il rischio che tornasse la pubalgia. Il male venne fuori poi 10 anni dopo, nel 1985. Delle relazioni hanno confermato che c'è correlazione tra queste pratiche e il male che ha colpito mio padre".

E infine: "Parlano molto di Micoren. E' un farmaco che stimola il sistema nervoso centrale, da lì possono derivare alcune malattie come SLA, Parkinson. Che sia stato bandito dopo non mi interessa. Perché i medici davano certi medicinali ad un atleta con un fisico perfetto. E' stata somministrata roba che sapevano cosa poteva provocare. Dal Partito Democratico mi è arrivata una proposta, presentare una mozione per la costituzione di una Commissione parlamentare d'indagine relativa al caso Beatrice per fare chiarezza su queste morti sospette".

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