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Pioli Pradè

La Fiorentina sta polverizzando tutti i record negativi della storia gigliata, arrivando con 4 punti in 9 gare a ricoprire una posizione di classifica, nonostante le poche giornate disputate, già disperata. Inutile sottolineare che le colpe non possono essere solo di Pioli, ma nel calcio, si sa, l’unica scossa immediata la può dare un cambio di allenatore e il tecnico emiliano si gioca nelle prossime 1-2 partite tutte le chances residue di rimanere a Firenze.

Quanti punti nelle prossime due partite per salvare la panchina?

La domanda su quanti punti debba fare Pioli per salvare la sua panchina nelle prossime due partite è secca e richiede una risposta veloce. Con meno di 4 punti sarebbe scontato un esonero, a meno che non arrivino prima delle dimissioni. È ovvio però che la dirigenza, che ha sempre difeso l’ex tecnico del Milan, se ne aspetti 6.

Per ottenerli Pioli dovrà affidarsi a quei giocatori che considera ancorati al suo progetto di squadra, il quale fin qui sembra sprofondare. Al di là delle enormi responsabilità dell’allenatore e della dirigenza, tuttavia, le colpe maggiori le hanno dei giocatori assolutamente non scarsi e lautamente pagati da una vita, che negli ultimi mesi sono apparsi impauriti, svogliati, irriconoscibili, con l’impressione di volerci fare quasi un favore a giocare.

E se salta Pioli chi arriva?

A meno di dimissioni, il lungo ed oneroso contratto di Pioli probabilmente condizionerà la dirigenza della Fiorentina a scegliere un traghettatore, qualora la situazione non dovesse mutare, ed il preferito di Pradè sarebbe l'amico Daniele De Rossi.

Ad oggi contatti diretti non ci sono stati, perché la volontà sincera, nonostante tutto, è quella di raddrizzare la situazione con il timoniere di oggi; comunque sarebbe difficile che la Fiorentina opti per l’uomo di fiducia di un direttore sportivo da ormai troppo tempo vicino all’addio, perché sfiduciato dalla tifoseria. Nonostante la stima di Commisso per lui, si fatica a pensare che Pradè resti anche la prossima stagione.

Una cosa però va riconosciuta all’ex dirigente della Roma: dimettersi oggi con il presidente così lontano sarebbe fin troppo facile, mentre restare, nonostante sia il capro espiatorio prescelto dal popolo gigliato, evitando che la Fiorentina resti di colpo senza un vero uomo di calcio, gli fa onore. Oggi è così, a fine anno, invece, è quasi impossibile pensare ad una sua permanenza in viola.

Ecco che allora il nome dell’ex Paolo Vanoli (che con la Fiorentina ha vinto una Coppa Italia da giocatore) potrebbe essere un profilo che mette tutti d’accordo.

Ma l’imperativo resta quello di vincere e convincere contro Lecce e Genoa!


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