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Nel corso di un intervento su Radio Sportiva, il giornalista e direttore di Italia7 Enzo Bucchioni ha parlato dell’attaccante della Fiorentina Moise Kean, ma non soltanto.

‘Alla Juventus Kean non sarebbe stato il calciatore che è oggi a Firenze’

Kean è l’unico che si può considerare un rimpianto per la Juventus, per ciò che sta facendo dal punto di vista tecnico. Alla Juventus con Vlahovic però avrebbe ritrovato le energie e gli sarebbe ricresciuta l’autostima? Si sarebbe sentito il calciatore che vediamo alla Fiorentina? È stato decisivo il trasferimento a Firenze, se Kean fosse rimasto alla Juventus sarebbe rimasto lo stesso. Avrebbe dovuto faticare per il posto, sarebbe stato considerato come uno dei tanti, mentre aveva bisogno invece di qualcuno che gli dicesse: ’Sei il mio punto di riferimento, sei il mio uomo squadra, fammi vedere chi sei’. Gli è stata data la titolarità, alla Juventus non avrebbe potuto avere ciò che ha ora”.

Nico Gonzalez arriverà, alla Fiorentina l’argentino ha fatto grandi cose nei suoi 3 anni in viola e tornerà a farle. Ora è infortunato, si sapeva che aveva una fragilità muscolare, ma non si può non andare a vedere ciò che ha fatto a Firenze. È un calciatore pronto, certamente più di Soulè, occorre un po’ di pazienza. Lo stesso Koopmeiners non sta funzionando, è arrivato tardi, è stato rallentato dagli infortuni e non è in forma. Non so se tornerà quello dell’Atalanta, anche se fisicamente recupererà, deve dimostrare lui e i dubbi ci sono”.

‘Con Kean Italiano avrebbe vinto un trofeo alla Fiorentina’

Italiano è un buon allenatore, con limiti come hanno tutti e che deve ancora crescere. I primi a non credere nell’avventura del Bologna sono stati forse quei dirigenti che hanno portato i rossoblù ad un risultato straordinario, incredibile per il valore della rosa e per come la squadra è andata oltre i propri limiti. In questo contesto, se si vendono i calciatori più importanti sostituendoli con dei giovani che stanno faticando tanto, per qualsiasi allenatore sarebbe stato difficile. A tratti si è visto anche il Bologna esprimere un buon gioco, anche a livello di Champions, un mondo che non gli appartiene per storia (da 20 anni non facevano le Coppe). Il Bologna non era pronto a lottare in campionato e in Champions, la squadra non è all’altezza. Poi Italiano poteva fare di più, anche a Firenze poteva fare di più, ma è un tecnico che dà gioco e personalità alle squadre. Deve fare uno step verso una maggiore duttilità in certi momenti, rivedendo il calcio che ha in testa. Tuttavia, coi calciatori giusti… anche a Firenze, avesse avuto Kean staremmo parlando di qualche trofeo in bacheca. Il problema della Fiorentina è stato non avere un attaccante in grado di segnare dopo l’addio di Vlahovic, e ne sono passati tanti”.

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