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Pol Lirola, il secondo giocatore più pagato quest’estate dalla Fiorentina, non sta convincendo a pieno e ha collezionato tutte prestazioni piuttosto normali, senza particolari picchi di rendimento: da lui ci si aspetta certamente qualcosa in più. Comprare un terzino destro, per una squadra come quella viola, per ben tredici milioni, vuol dire sicuramente fare un bell’investimento. Se poi, il solo Pedro è stato pagato di più, certamente l’ex Sassuolo deve migliorare la sua resa in campo.

Tutte partite giocate da titolare, ancora nessun assist all’attivo, e anche poche prorompenti incursioni sulla fascia. Come ha ammesso lui stesso, il passaggio al 3-5-2, modulo al quale non è mai stato abituato e con più metri e chilometri da percorrere sulla destra rispetto al 4-3-3 neroverde di De Zerbi e Di Francesco, non lo ha particolarmente aiutato, anche se, sempre per ammissione del classe 1997, sta imparando a interpretare sempre di più.

1997, giusto. Lirola è giovanissimo ed è anche al primo salto di qualità dopo aver lasciato una piazza minore come quella emiliana, quindi è giusto anche che gli venga concesso del tempo per ingranare, per ambientarsi e per rendere al meglio.

Chissà, inoltre, che il progetto di inserire un centravanti negli undici titolari non possa far bene anche allo spagnolo, avendo, a quel punto, un riferimento centrale e una mezza punta vicina dalla sua parte.

Non resta che aspettare, consapevoli anche che se Pradè e Montella hanno deciso di puntarci, un motivo ovviamente c’è e confidiamo che Pol lo dimostrerà presto.

GIACOMO TRAMBUSTI

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