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Stadio Artemio Franchi Lavori
Foto: Fiorentinanews.com

E' diventato quasi argomento clou in settimana, scavalcando perfino la situazione tragica della Fiorentina in classifica: è lo stato dei lavori allo stadio Franchi. E stavolta a prendere parola a La Nazione è il capo progettista di Arup, Luca Buzzoni:

"Sono molto fiducioso che tutto andrà nel migliore dei modi. Non parlo a sensazione, da ingegnere ho gli elementi per essere ottimista. Al momento dell’affidamento dei lavori era previsto che la Fiorentina usufruisse dello stadio fino alla stagione calcistica 2023/24: la convivenza tra lavori e partite era messa in conto solo per i primi 6 mesi. Una situazione molto diversa da quella attuale. Il campo da gioco sarebbe stato utilizzato per consentire lo svolgimento delle lavorazioni, lo stoccaggio dei materiali, l’assembramento e il montaggio delle strutture delle curve e della copertura che richiedono mezzi molto ingombranti. Ora lo spazio di manovra per le imprese è assai limitato. Ciò ha significato dover utilizzare i mezzi all’esterno dove però la movimentazione è molto difficile perché sono presenti alberi e anche il mercato sul lato nord del cantiere.

E poi prosegue spiegando i motivi dei rallentamenti: “In alcuni casi la presenza delle partite ha richiesto l’interruzione dei lavori al mercoledì mattina: per le gare di Conference ad esempio la Uefa chiede che la squadra ospite si possa allenare allo stadio il pomeriggio precedente alla partita. Inoltre alcune lavorazioni devono essere fatte su due o più giorni di fila, perciò è capitato che i lavori si interrompessero il mercoledì mattina per riprendere il lunedì successivo. Quanto si sono fermati i cantieri? Tra partite, meteo avverso e gli imprevisti circa 2-3 mesi”.

Quindi la smentita sulla sorpresa per il sottosuolo molto resistente: “In realtà le caratteristiche del terreno erano note. Il problema è stato reperire i macchinari per lavorare questo terreno: l’incertezza sull’area di cantiere utilizzabile ha rallentato l’approvvigionamento delle macchine”.

Ed eccoci al dunque, il recupero dei ritardi: “Da parte delle imprese c’è disponibilità a comprimere le attività il più possibile. Tutte le complessità emerse sono state gestite e ora sono situazioni ben note in vista della seconda metà dei lavori. Ci sono poi cantieri che stanno andando avanti lontano dal Franchi: le carpenterie metalliche che andranno a realizzare una parte della curva e una porzione di copertura sono in corso di realizzazione in Friuli, le nuove gradinate della Fiesole sono in corso di produzione a Pistoia. Quello che si vede in cantiere è l’avanzamento delle opere più lente. Le strutture di acciaio delle gradinate sono finite, le stanno verniciando: sono travi di 20 metri da 50 tonnellate l’una, portare una ventina di travi significa bloccare il cantiere, ne porteremo un paio alla volta a partire dalle prossime settimane.

Già da queste settimane si inizieranno a vedere i getti del calcestruzzo delle pareti principali della curva che inizieranno a salire, l’accelerata visibile e apprezzabile a chiunque sarà da gennaio quando si vedranno non solo gli elementi in acciaio ma anche le autogrù in cantiere per movimentare queste strutture".


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