Quest'oggi l'ex giocatore di Torino e Fiorentina Riccardo Maspero ha rilasciato una lunga intervista a Torinogranata.it in cui ha avuto modo di toccare alcuni temi della sfida di questa sera tra le sue ex squadre: dalla sfida tra gli allenatori ai singoli. Questo un estratto delle sue parole: 

Il Torino è ancora in corsa per l'Europa

"Guardavo la classifica e, sinceramente, non ho capito quante squadre italiane potranno andare in Europa se cinque approderanno in Champions League visto che ci sono troppe variabili non solo per il ranking Uefa, ma anche in relazione a quante italiane eventualmente vinceranno le varie competizioni europee. Se alla fine dovessero esserci solo quattro italiane in Champions allora non sarà facile per il Torino arrivare 6° o 7°, in quest’ultimo caso dipenderà da chi vincerà la Coppa Italia, in modo da poter accedere agli spareggi per la Conference League. Se invece saranno ben di più le italiane che potranno partecipare allora il Torino deve assolutamente continuare a crederci perché è 10°, anche se insieme al Monza, e la Fiorentina che è 7ª ha solo 5 punti in più e Lazio e Napoli 2. Ma c’è un discorso che mi lascia basito: si punta all’Europa e va bene, ma se poi non ti attrezzi guadagni magari qualche soldo giocando nei gironi, sempre che ci arrivi nel caso si debbano disputare gli spareggi, e poi basta e in campionato che cosa fai?  Rischi in campionato di fare fatica. L’Europa diventa un obiettivo importante nel momento in cui ci vai e investi per allestire una squadra competitiva, in caso contrario rischia di diventare solo un problema”.

Juric vs Italiano, ancora una volta

Ha dato uno sguardo anche alle due panchine: “A livello tattico non credo che staranno a pensare una all’altra, ma si concentreranno per mettere in campo il miglior gioco possibile sia da parte dei singoli sia del collettivo. Sarà un attacco contro difesa da ambo le parti. Con il gioco di Juric credo che si ci poca tattica perché nell’uno contro uno ci sono soprattutto molta aggressività e corsa. Italiano magari è un po’ più attento alle coperture e alle diagonali però essendo una partita della parte finale del campionato dove c’è tanto da poter andare a conquistare perché se saranno cinque le squadre in Champions offrono una cena invitante e di conseguenza adesso tutte le squadre cercheranno di vincere per fare più punti possibili perché possono essere punti determinanti per la classifica finale e per l’Europa”.

Fiorentina più pronta ma il Toro non scherza

Un commento anche alle due rose a disposizione dei tecnici: “Bellanova sta facendo molto bene, negli anni passati aveva incontrato delle difficoltà, ma adesso nel Torino sta interpretando il ruolo di esterno con grandi intelligenza e qualità e di conseguenza fa bene sia la fase difensiva sia la finalizzazione. Per un esterno mettere in continuazione palle importanti e invitanti per i propri attaccanti in area e pericolose per la difesa avversaria fa di lui un giocatore determinante per la categoria e da top club. Nella Fiorentina in questo periodo non vedo un singolo, ma di più il collettivo che Italiano, partita dopo partita, sta cercando di mettere in campo per essere il più vincente possibile. Chi può fare la differenza? Nel Torino, Zapata che credo sia un giocatore non solo importante, ma in area veramente forte. Nella Fiorentina, Bonaventura, che se è in partita e sta bene, è colui che può far fare il salto di qualità”.

Il ritorno del capitano

Ha poi concluso parlando del grande ex di turno, Andrea Belotti: “Non l’ho citato perché per lui non sarà una partita semplice perché per quanto il suo addio al Torino sia andato come tutti sappiamo è stato un periodo della sua vita professionale importante e di conseguenza le emozioni che avrà vissuto durante la settimana non sono semplici da gestire e tanto più poiché si gioca a Torino. Che accoglienza gli riserveranno i tifosi granata? Penso che sarà accolto male per quel che riguarda la partita, ma quello che ha fatto Belotti per il Torino non si può cancellare. Fondamentalmente ha fatto tanto poi però le dinamiche sono andate diversamente e non sempre ci si può lasciare nel migliore dei modi”.


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