Milenkovic e Martinez Quarta esultano dopo la vittoria contro il Torino. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Milenkovic e Martinez Quarta esultano dopo la vittoria contro il Torino. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Sembrava quasi studiato a tavolino: la Fiorentina in questa stagione non ha praticamente mai segnato con gli attaccanti ma per un discreto periodo di tempo lo faceva se non altro con centrocampisti e addirittura difensori. Un caso emblematico è quello di Martinez Quarta che tra settembre e dicembre trovava la rete con una certa regolarità. Perfino Ranieri si era improvvisato bomber, tra Italia ed Europa (è tutt'ora il miglior marcatore viola insieme a Beltran e Barak). Sembrava insomma una squadra costruita a mo' di cooperativa, quella del gol, o almeno così piaceva descriverla.

Le cooperative del gol difficilmente funzionano nel calcio

Peccato che la cooperativa del gol, in assenza di grandi interpreti, non abbia mai portato grandi risultati nel calcio. La Fiorentina insomma i problemi ce li aveva anche quando riusciva a nasconderli, perché a Firenze sono oltre due anni che si prova a convincersi che i traguardi di prestigio siano raggiungibili anche senza attaccanti. Ma non tanto dei bomber, anche dei semplici mestieranti.

L'incantesimo si è rotto

E quando poi l'incantesimo si rompe è naturale che la questione esploda: Quarta e Ranieri si sono fermati, Gonzalez e Bonaventura hanno rallentato. E della cooperativa del gol è rimasta solo la sensazione di una bella favoletta, alimentata per cacciare la polvere sotto al tappeto.

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