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Uscito quasi da esubero dalla Fiorentina, Michael Kayode si sta ritagliando un ruolo importantissimo al Brentford in Premier e a Sport Week ha raccontato così anche i suoi inizi, di carriera e non solo:

"Ho iniziato dall’atletica, mi piaceva moltissimo correre. Mi piace ancora adesso anche perché nel calcio si corre tanto, poi la passione me l’ha passata mio padre: guardava tante partite in tv ed essendo un bambino curioso mi sono interessato e ho iniziato a guardarle pure io.

L'esordio in A? E' stato bellissimo, Marassi era una bolgia. La cosa che non mi aspettavo minimamente era che mister Italiano mi mettesse dal primo minuto. Sono arrivato al campo ed ero tranquillo. Lui non mi ha detto niente, poi fa vedere la formazione ed ero titolare. Ovviamente ero felicissimo ma anche nervosissimo. Sono andato fuori in campo, è andata alla grande.

La Fiorentina? Ho imparato tantissimo, ho iniziato letteralmente la mia carriera lì. Poi è arrivato il Brentford ed ero felicissimo perché penso che la Premier League sia un campionato incredibile. Chiunque ci vuole giocare, ero molto contento. Ho parlato con Aquilani, il mio mister per due anni in Primavera, che ha giocato nel Liverpool. Ho parlato con lui e poi letteralmente con tutti i miei compagni della Fiorentina e ognuno aveva la sua opinione ma visto che c’era la possibilità che andassi, mi hanno consigliato su come affrontare la cosa.

Cosa mi piace della Premier? In Premier è tutto fantastico: stadi, strutture e tifo. In Italia ho imparato tattica e tecnica, venendo qui ho realizzato il mio sogno. Al Brentford sto benissimo, c'è un gruppo fantastico e tutti, staff e compagni, ti accolgono come se fossi qui da tre o quattro anni. L'inglese? Me la sto cavando bene. I tifosi del Brentford cantano un coro per me, è stato strano perché hanno iniziato non appena sono arrivato. Sento di essere in un club adatto a me".


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