Una Fiorentina sempre più Ribery-dipendente. Il motivo in più per cercare una soluzione nel mercato di gennaio

Se per tutto il reparto difensivo viola quello di ieri contro il Verona è stata una prova tutto sommato buona e convincente, non si può dire lo stesso per il fronte d’attacco. Nonostante la superiorità dei viola nel possesso palla nel corso del primo tempo e un paio di occasioni nella ripresa, la squadra viola non ha mai fatto un tiro in porta che potesse impegnanare l’estremo difensore Silvestri per tutta la gara. Un dato non certo rassicurante che evidenzia ancora una volta la mancanza di una punta di peso nello scacchiere della Fiorentina. Niente da eccepire in Vlahovic: il suo impegno in queste ultime gare si è rivelato sempre più evidente, evitando anche di peccare d’egoismo e di rendersi sempre più partecipe nelle azioni offensive. Non a caso è stato lui stesso a procurarsi il rigore e a finalizzarlo. Ma le vere occasioni, le conclusioni in porta, contro i gialloblù non sono arrivate. Contro il Sassuolo era stato Ribery l’uomo in più a creare scompiglio nell’area avversaria, ma ieri il fuoriclasse francese non ha dato quella marcia in più che poteva servire alla squadra viola per portare a casa tre punti tanto agognati.
Quell’etichetta di Ribery-dipendente, dopo la gara di ieri, torna ad appiccicarsi addosso alla squadra gigliata. Se il campione francese è ispirato, le occasioni si vedono, altrimenti no. Le altre soluzioni offensive rappresentate Kouame, Cutrone e Callejon per adesso non hanno convinto a pieno per quel poco che si è visto, motivo in più che deve portare la società ad intervenire a gennaio cercando un attaccante diverso e che possa essere più concreto. Una missione non facile, ma che al momento per il club viola si rivela più fondamentale che mai.