Nonostante le parole di ieri del suo agente che hanno confermato la decisione di restare a Firenze, non si sa ancora per certo quale potrà essere dopo giugno il destino dell'attaccante viola Marko Pjaca, sicuramente uno degli elementi più deludenti del sistema di gioco di Pioli. Arrivato alla Fiorentina dalla Juventus con l'identikit del grande giocatore, come effettivamente si era dimostrato nella sua parentesi alla Dinamo Zagabria, come detto più volte adesso è la quarta/quinta scelta nell'attacco viola. Se come sembra resterà non resta che provare ad aspettarlo nei prossimi mesi pur sapendo quanto abbia spazientito i tifosi viola con le sue prove in campo tutt'altro che convincenti. Se si analizza la questione emerge che potrebbe essere deleterio rilegare il giocatore in panchina, perché la qualità intravista non soltanto da Corvino ma anche dai dirigenti bianconeri non può essere sparita del tutto. Magari sono le dinamiche di gioco che non gli consentono di rendere in modo accettabile, pur giocando da esterno d'attacco puro; è anche vero che Pioli cambia pochissime volte modulo, quindi difficilmente il giocatore potrebbe essere impiegato come trequartista o seconda punta, ruoli che talvolta ha ricoperto in patria. Certo è anche vero che con le quotazioni in risalita di Mirallas tra i titolari, e l'avvicendamento tra Muriel e Simeone al centro, di spazio in attacco adesso ce ne è davvero poco per chi cerca di rilanciarsi. E pensare che uno dei motivi che aveva convinto Pjaca alcuni mesi fa a scegliere la squadra viola era la possibilità di riscoprirsi un grande giocatore.


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