​​

Paolo Vanoli. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Paolo Vanoli. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Quarantanove giorni dopo la Fiorentina riscopre il dolce gusto della vittoria - Scrive La Gazzetta dello Sport in apertura dell'articolo d'analisi della partita della viola - Contro la Dinamo Kiev è arrivata la risposta seria che ci si aspettava dopo la tremenda sconfitta con il Sassuolo e prima della delicatissima sfida con il Verona. 

Cambio modulo e attacco in forma

Vanoli ha sottolineato in conferenza stampa quanto ci sia ancora da migliorare; per la prima volta da molto tempo a questa parte però, il tecnico gigliato è potuto uscire dal Franchi con qualche segnale positivo: uno su tutti l'attacco.  Ad essere piaciuta è soprattutto la coppia Kean e Gudmundsson. L'ingresso dell'islandese ha svoltato la partita e, finalmente, è riuscito anche a valorizzare Kean dopo un avvio di riprese in calando per l'attaccante della Nazionale. Da notare anche che, nonostante la coppia d'attacco Kean-Gud sia la più utilizzata da un anno e mezzo, questa sia solamente la terza partita in cui entrambi sono andati a segno. Non è un caso forse che la scossa decisiva per riportarsi in vantaggio sia nata dal cambio modulo voluto dal tecnico, un passaggio ad un 4-2-3-1 che ha fatto bene alla squadra e che, soprattutto dopo il mercato di gennaio, potrà essere la base per la corsa salvezza viola.

Le note negative

Non solo fattori positivi però; da rivedere, secondo La Rosea, la catena di destra formata da Fortini e Ndour (nel secondo tempo). Quella fascia è stata la più facile da superare per gli attaccanti ucraini e i maggiori pericoli della serata sono nati proprio dalle difficolta viola su quel lato. Però aveva trovato sulla destra, tra Fortini e Ndour, le zolle in cui sollecitare gli spunti di Voloshyn. E le contromisure non sono state trovate in fretta.


💬 Commenti (5)