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Talento naturale, ma anche leader naturale: e nessuna delle due qualità s’impara pur con tutta la dedizione di questo mondo. La seconda, al limite, si affina e si rafforza con l’esperienza e gli esempi quotidiani, ma nel caso di Gaetano Castrovilli è stato spontaneo esternarla, a Marassi contro la Sampdoria andando a “riprendere” con i toni e le parole giuste Vlahovic che aveva esultato in maniera poco consona sotto la curva doriana dopo la trasformazione del rigore. Silenzioso, ma leader.

Il futuro? Innanzitutto, vuole accompagnare velocemente la squadra viola in zone tranquille della classifica, ripagando, ancora con i fatti, la fiducia che è stata di Montella prima e che è di Iachini adesso, e soprattutto la considerazione della Fiorentina che dopo averlo riportato a Firenze dal prestito alla Cremonese non solo ha puntato su Castrovilli per la stagione in corso, ma su di lui ha investito facendogli firmare ad ottobre il rinnovo di contratto fino a 2024: perché se Commisso ha in mente uno a cui associare la Fiorentina che dovrà tornare grande, bene quell’uno è sicuramente Gaetano Castrovilli. Scrive Stadio.


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