Il giornalista Benedetto Ferrara su La Repubblica Firenze di oggi ha realizzato un quadro del tormentone Chiesa dicendo che: " In questa estate del grande cambiamento e dell’orgoglio ritrovato, in attesa di ritrovare anche una vera squadra, non poteva mancare uno stanco teatrino, più mediatico che reale, per la verità. Tutti parlano. Tutti tranne Federico Chiesa, che non è solo un oggetto del desiderio di top club (soprattutto del solito top club), ma in questo caso, al contrario dei suoi predecessori, è un ragazzo che con questa città ha un legame speciale".

Un legame speciale in quanto a Firenze è cresciuto, ha vissuto sia nella vita sia calcisticamente. Ferrara poi analizza le varie cessioni da Baggio a Rui Costa passando per Bernadeschi fermandosi sulla visione finanziaria della cosa ovvero che nel calcio di oggi non esistono più bandiere.

"Però adesso qualcosa forse è cambiato. Il calcio di oggi non tanto, anzi quello resta sempre più stretto nelle mani dei potenti, che vivono su un altro pianeta e agli altri gettano le briciole come gli antichi re circondati da servi felici del proprio ruolo. Commisso invece ha alzato la voce con la Juve, un gesto diretto e umano, soprattutto per chi arriva qui e scopre come funzionano le cose. Il tifoso sorride soddisfatto, ai fiorentini il ruolo di servitore non veste bene, anzi è un vestito decisamente poco gradito".

Ed ha infine sottolineato come nessuno ha mai sottolineato il fatto che proprio con la Juventus il campionato è ormai una mezza farsa, "che una società come la Fiorentina ha il diritto di avere delle ambizioni" e che tenere Chiesa potrebbe essere una ribellione verso il sistema.

 


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