​​

Doveva essere uno dei rinforzi per la Fiorentina in C1, invece Daniele De Vezze in maglia viola non esordì mai, anche a causa del ripescaggio in B: giunto nell'estate 2003, se ne andò dopo metà stagione all'Ascoli ma a Radio Toscana ha ricordato quell'esperienza. "Mi è ancora un mistero e mi viene da ridere ancora dopo 15 anni. So che non si deve vivere di rimorsi ma questo è l’unico rimpianto della mia carriera, c’è stato qualcosa al di sopra di ogni spiegazione tecnica che non mi ha permesso di giocare. Purtroppo fu l'allenatore (Cavasin, ndr) che poi, anche in un’altra parentesi in seguito (a Messina nel 2007), non volle darmi spazio. Arrivai in prestito dalla Roma, la Fiorentina spese anche diversi soldi per prendermi, quindi lasciarmi fuori fu strano. Assieme a me anche Soncin non giocò mai in quella stagione a Firenze: io e lui eravamo della stessa scuderia di procuratori e ci aveva portati a Firenze Giovanni Galli, all'epoca Ds viola. Purtroppo Galli e Cavasin non andavano molto d’accordo e allora il mister decise di lasciarci fuori. La rabbia più grande è quella che al mio posto non c’erano campioni, mi spiace perché non capita a tutti di finire in piazze così importanti in un momento storico particolare come quello di una ricostruzione. C’è anche un aneddoto: a Firenze avevo legato molto con Luis Helguera. Una sera a cena era un po’ imbarazzato con me, gli chiesi se fosse successo qualcosa. Lui mi rispose confidandomi che non capiva il perché non giocassi dato che gli avevano detto addirittura che io ero stato preso dalla dirigenza per essere il titolare".


💬 Commenti