Gosens: "Con Comuzzo parliamo molto, non è stato facile per lui ricevere quelle offerte milionarie. Fagioli? Gli ho detto 'Quando vuoi ci sono', le sue doti non si discutono"

Robin Gosens, seppur senza fascia al braccio, si è dimostrato uno dei leader della Fiorentina. Anche nell'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino il terzino tedesco ha raccontato come cerchi di mettere la sua esperienza e sensibilità al servizio del gruppo.
Il sostegno a Fagioli e Comuzzo
“Con ‘Comu’ ho parlato tantissimo - ha detto Gosens - Io cercavo lui e lui cercava me. Appena accendevo il telefono leggevo notizie su di lui e sulle offerte milionarie che riceveva: non è stato facile affrontare tutto questo, non lo sarebbe stato neppure per me che ormai ho esperienza. Pietro è un ragazzo serio e aperto, ma non scordiamoci che ha vent’anni. Ora che è chiuso il mercato vedrete che piano piano tornerà quel giocatore forte e sicuro che è sempre stato. Fagioli è molto più introverso, ha il carattere chiuso ma visto tutto quello che si è detto e scritto su di lui mi è sembrato normale stargli vicino. La cosa più importante che gli ho detto è semplicissima: quando vuoi ci sono. Ora comunque lo vedo molto più tranquillo e concentrato, le doti non si discutono e sono convinto che ci darà tantissimo quest’anno”.
Il calcio e la guerra
Infine Gosens chiude l'intervista con una riflessione sulla guerra ed il mondo del calcio: “Mi ha molto toccato vedere i giocatori del Polissya entrare in campo con la bandiera dell’Ucraina sulle spalle perché saperli lontani da casa, costretti a giocare le loro partite in Slovacchia e col pensiero ai loro cari, ti fa capire quanto noi siamo privilegiati. Da parte nostra possiamo fare poco, ma un messaggio di pace possiamo comunque mandarlo attraverso il rispetto. Tra di noi c’è pace, nello spogliatoio di una squadra di calcio siamo fratelli. Non esistono differenze di religione, colore della pelle o altro. Non importa da dove vieni, ma cosa e come lo fai. Ecco, in questo senso, lo sport intero e il gioco del calcio in particolare, può diventare un esempio di pace e tolleranza. Il mondo ne ha bisogno”.