​​

Come se non bastasse il poco che ha funzionato nella Fiorentina di Pioli fin qui, all'orizzonte c'è anche l'esigenza di dare un certo senso logico a quanto è stato fatto in fase di costruzione della squadra. Il caso emblematico è rappresentato da Roberto Piccoli, arrivato forse quando nelle intenzioni di club e tecnico c'era quella di giocare con due punte (una volta valutato questo Dzeko…). Per l'ex cagliaritano sono stati spesi circa 25 milioni, un maxi investimento che da queste parti non può certo essere ‘di contorno’.

Si alza o no l'asticella?

Quando spendi quelle cifre insomma, vuol dire che se non di trascinatore si parla, quantomeno di una delle prime frecce dell'arco. A meno che tu non voglia alzare talmente tanto l'asticella da rendere Piccoli un'alternativa di lusso. Non è certo questo il caso, visto il livello degli altri reparti. E allora, come la mettiamo se davvero Kean, che ad oggi ha la priorità, dovesse riaffermare la propria preferenza nel giocare da solo? Il ‘recente’ caso Parisi è lì a testimoniarlo: con un Biraghi che non si aveva intenzione di toccare, era nella logica delle cose spendere 10 milioni per una riserva?

Ma si agisce sempre allo stesso modo

Il precedente c'è, la continuità nell'imperversare in determinate dinamiche pure: non resta che la speranza che Piccoli comunque si ritagli un ruolo importante, se pur non da primo attore del reparto.


💬 Commenti (1)