Brovarone: "Pradè ha sofferto molto l'ambiente, si parlava di dargli una scorta. Gestione societaria molto approssimativa, siamo i peggiori in Italia"
Anche Bernardo Brovarone ha detto la sua ai microfoni del Pentasport di Radio Bruno in merito alle dimissioni di Pradè e del clima esasperato che gli si era creato intorno.
“Si era parlato di dargli una scorta…”
“Penso sia stata una scelta dettata da lui stesso, dalla sua situazione di sofferenza, da ciò che ha subito a livello di invasione della propria intimità: di questo ne ha sofferto molto, era arrivato al limite. Certo che ne sono sorpreso, anche se era tutto già annunciato mi aspettavo si arrivasse a fine stagione: anche per questo credo sia una scelta legata più alla propria posizione, che non ad altro. Negli ultimi giorni si era addirittura parlato di una scorta: va bene le critiche, ma il suo attaccamento alla città e il suo senso morale non sono criticabili affatto. Inoltre, c'è stato un bel vuoto attorno a lui, è stato lasciato solo dalla società in questi momenti così caldi: evidentemente erano tutti stanchi del suo operato. Adesso vedremo: è stato tolto il dente marcio, compiuto il desiderio di tutti, ma adesso deve salire la consapevolezza del momento che la Fiorentina sta vivendo”.
“La società più approssimativa d'Italia”
“Non so chi lo sostituirà, mi aspetto di tutto. Una società seria doveva aspettare almeno lunedì e non il giorno prima di una partita, è l'ennesima dimostrazione di un'approssimazione societaria. Sotto questo aspetto, siamo i peggiori in Italia. C'è da capire cosa ne sarà del futuro della Fiorentina: se ci sarà un rilancio, allora si può pensare a una progettualità per l'anno prossimo; altrimenti, alla ricerca della tranquillità e del quartultimo posto per salvarsi. La speranza è di riequilibrare la situazione, e c'è pochissimo tempo: siamo alla nona giornata e si parla di salvezza, vita o morte contro il Lecce in casa, non so da cosa è dettato questo atteggiamento, forse dalla sorpresa di trovarsi in questa situazione. Solo Commisso sa cosa vorrà fare del futuro, ma ciò che verrà scelto oggi è per forza inerente a ciò che verrà deciso poi".
Sulla scelta futura
“Sono scelte delicate, ce ne sono tanti di dirigenti bravi in Italia, ma devo scegliere uno e dargli un programma definito. Magari prendiamo Maldini e Massara, mi piace meno Giuntoli: perché non consultare anche Pioli, visto che ci deve lavorare strettamente col diesse e lui stesso aveva richiesto una figura che lo affiancasse? Ancora c'è troppa confusione per darti una risposta: ai migliori diesse devi dare certezze e progetti seri”



