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Nicolussi Caviglia

Il calciomercato estivo si è appena concluso e per parlare di quello della Fiorentina, FiorentinaNews.com ha raggiunto telefonicamente Dario Canovi, uno degli operatori di mercato più esperti del panorama italiano, anzi il creatore del ruolo di procuratore sportivo in Italia, ormai tanti anni fa.

Parliamo del calciomercato della Fiorentina che ha trattenuto tutti i big. Questa scelta testimonia che le ambizioni del progetto gigliato sono importanti?

“È stato un buon mercato quello viola. Importante è esser riusciti a non far partire Kean. E poi gli arrivi di Fazzini, Viti, Sohm, Nicolussi Caviglia sono delle buone scelte perché si tratta di giocatori forti e che si riveleranno estremamente utili alla causa. 

È stato fatto un mercato intelligente, perché da una parte sono arrivati tanti calciatori senza nel complesso spendere delle cifre folli, e dall’altra sono rimasti tutti i migliori interpreti della passata stagione. Però le dico una cosa, la stagione della Fiorentina molto dipenderà da quanto renderà Moise Kean”.

Per quanto riguarda il mercato in entrata, manca, secondo lei, un elemento di spessore a centrocampo?

“Forse sì, anche se, secondo me, si sottovalutano alcuni calciatori: mi riferisco, in particolare, a Ndour e Nicolussi Caviglia. Le dico chiaramente che le fortune del centrocampo gigliato dipenderanno molto dall’ex calciatore del Venezia. Io sono un tifoso di Nicolussi Caviglia, in laguna gli ho visto fare delle ottime partite e può far svoltare una squadra. Io credo che la Fiorentina abbia fatto degli acquisti non clamorosi, come lo stesso Fazzini, ma si tratta in molti casi di giocatori che possono ricoprire un ruolo importante in quest’annata”.

Comuzzo e Kean hanno detto entrambi detto di no alle sirene arabe. La stagione in corso può essere quella della consacrazione per il giovane difensore e di conferma definitiva per il bomber della Nazionale?

“Spero e penso proprio di sì. Comuzzo rappresenta uno dei giovani più interessanti, non solo del mercato italiano, bensì di quello europeo. Kean non è più un novellino, perché ha avuto esperienze in squadre importantissime come la Juventus e il PSG, alternando stagioni ottime ad altre molto negative. È il momento di farci capire cosa vuole fare da grande”.

Gli affari rimasti in sospeso, come quelli dei rinnovi di Dodô e Mandragora, potranno risolversi ora a mercato chiuso?

“Dirò una banalità, ma questo dipenderà moltissimo dalla volontà dei due giocatori. Delle offerte economiche più vantaggiose rispetto a quelle fatte dalla Fiorentina arriveranno per entrambi. Anzi, forse sono già arrivate. Ma un eventuale Campionato di vertice per la squadra gigliata faciliterebbe le trattative per i loro rinnovi”.

La Fiorentina è partita superando i preliminari di Conference League, mentre in Campionato ha faticato un pochino nelle prime due trasferte. È normale considerando il cambio di allenatore e di concetti calcistici da mettere in campo?

“Siamo all’inizio di stagione, è troppo presto per dare giudizi, sia positivi che negativi, sulle squadre. Ad inizio Campionato capitano sempre delle difficoltà e dei risultati fuori dalla norma, che poi piano piano rientreranno nella normalità. Chiedo ai tifosi di avere un po' di pazienza”.


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