Reazione viola per allontanare i fantasmi del 2002 e non cade dalle scale elicoidali

Alla vigilia del "Monday Night" che vedrà impegnata la Fiorentina di Prandelli, La Repubblica si concentra sull'importanza della sfida contro il Grifone. Il Genoa va battuto senza se e senza ma, altrimenti il problema non sarà solo la classifica ma la depressione cronica del gruppo e dell’ambiente.
Un bel guaio per chi già rivede i fantasmi del 1993, squadra forte ma inceppata e punita dagli arbitri, e pure quelli del 2002, squadra di burro avara di gol e punita da sé stessa. Lo dico chiaro: non penso che questa Fiorentina rischi davvero la B, però lo spettro di un campionato tutto giocato sull’orlo del burrone è molto concreto e non è un bell’orizzonte. Siamo anche sul plateau della presidenza Commisso: o la curva dell’entusiasmo comincia subito a risalire o c’è da temere che imbocchi una lunga discesa. Non c’è da augurarselo.
Potrebbe essere una fortuna giocarla senza pubblico, perché la contestazione sarebbe partita al primo passaggio sbagliato o al primo svarione difensivo, ed è difficile pensare che la Viola ne sia improvvisamente esente.
Bisogna che i giocatori trovino da soli le forze per reagire. Non ci è mai piaciuto il calcio della ragioneria ma una rosa che è settima per monte ingaggi non può trovarsi comoda al diciassettesimo posto. E non può continuare a farsi scudo con l’alibi della panchina, del club o dello stadio che non si fa.
Le scale elicoidali del Nervi hanno visto squadre ben più modeste di questa sfangarla con più energia e cuore. È’ arrivato il momento di restituire qualcosa.
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