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Pioli
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Il secondo allenatore di Stefano Pioli Andrea Tarozzi ha parlato anche della Fiorentina attuale. Questi alcuni dei suoi commenti a Radio Bruno

“Il vice allenatore è il mio ruolo ideale, penso di avere caratteristiche sia morali che a livello di personalità per fare questo lavoro. Credo di avere una vocazione per questo ruolo, che sta diventando sempre piu importante in una squadra. Se ho intenzione di diventare primo allenatore? Assolutamente no, a Coverciano ho fatto la tesi sul ruolo del vice allenatore e sono partito sottolineando quando sia importante il ruolo, e in questo io mi sento realizzato: non vorrò mai fare il primo. Come funziona i mio lavoro? Il vice deve avere una qualità importante, deve riuscire a capire se è il caso di mettere l’allenatore al corrente di determinate situazioni o meno. Se è caso di intervenire in prima persona o far intervenire qualcun altro, lo spogliatoio per certi versi è sacro e deve essere tutelato”.

“Vi spiego il mio rapporto con Stefano Pioli”

Qualche parola sul suo rapporto con mister Pioli: “Non abbiamo giocato insieme a Firenze, ci siamo soltanto sfiorati. Ci siamo incontrati dopo a Sassuolo, dove abbiamo collaborato per una stagione: avevo finito la carriera nel 2008 con Allegri alleantore, e dopo un paio d’anni il mister con il suo staff arrivò e mi chiede di collaborare con lui. Inizialmente la società mi chiese di restare come team manager, una novità per quei tempi: accettai l’offerta anche senza sapere quale fosse il mio ruolo. Ai compiti che il club mi disse chiesi se potevo avere anche compiti tecnici, e la società accetto: per questo sostengo che sono stato uno dei primi ad avere un doppio ruolo. Anche il mister me lo ricorda sempre”.

“La difesa della Fiorentina non è scarsa, deve solo lavorare”

Un commento anche sulla difesa gigliata: “Noi non abbiamo dei difensori cosi scarsi a livello tecnico: ovviamente vanno allenati come tutti ma il livello non è assolutamente basso. In una squadra importante come la Fiorentina non arrivano solo giocatori importanti, tutti i presenti in rosa possono ancora migliorare: da Pablo Marì al piu giovane. Se mi rivedo in qualcuno? Sinceramente no. Io ero un giocatore che dava tutto con però poche qualità: avevo un grande dinamismo e tanta attenzione ma a livello tecnico non ero il massimo. Ero sempre molto concentrato, perchè per sopperire alle mie carenze tecniche io dovevo muovermi in anticipo rispetto agli avversari. Dal punto di vista della concentrazione forse è Comuzzo quello che potrebbe assomigliarmi: Pietro è un giocatore che ha un’alta concentrazione e lo dimostra ogni partita”.

“Il cambiamento di Ranieri è merito di Pioli”

Ha parlato anche di Ranieri e dei suoi comportamenti in campo: “Se ha dimostrato di essere cambiato in qualcosa i meriti sono tutti del mister: è una persona che parla tantissimo con i ragazzi. Non voglio entrare nel merito di quello che ha fatto in passato, posso confermare che quest’anno si sta comportando da capitano vero”.


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