Il rodaggio è finito, parola di Pioli. Una settimana e tre partite per cambiare verso alla stagione della Fiorentina

La Fiorentina, prima della seconda sosta stagionale, è chiamata a giocare e vincere tre partite (due in campionato ed una in Conference League) per riportare un po’ di serenità nell’ambiente, sfiduciato da un avvio di annata molto negativo. Per farlo c’è bisogno di idee nuove ed una testa e delle gambe che lavorino in simbiosi. Oltre, ovviamente, a qualche variazione di formazione.
Risultati in campionato da far dimenticare
Se i primi due pareggi esterni contro Cagliari e Torino avevano lasciato l’amaro in bocca, per i punti persi e per come la squadra era stata comunque messa sotto da due avversarie alla portata, le restanti due gare hanno amplificato le preoccupazioni dell’ambiente gigliato. La Fiorentina, infatti, è uscita con le ossa rotte dalla sfida con il Napoli più di quanto non dicesse il punteggio di 1-3, mentre il secondo tempo contro il Como ha rappresentato forse la prima sentenza sul cammino della Fiorentina in questa stagione. Dopo i primi 45 minuti, la metamorfosi è stata totale, portando a raccontare una Fiorentina assente, svogliata, inconcludente, mai in partita. Insomma, troppo brutta per essere vera.
Ora Pisa e Roma in campionato, e Sigma Olomouc in Conference League: servono tre vittorie senza se e senza ma in partite che rappresentano il primo crocevia della stagione, per confermare l’ambizione che la dirigenza viola dice di avere in maniera importante. Ma il giudice è e sarà sempre il campo.
Vincere sì, ma come? La strategia di Pioli
Pioli ha detto poco fa in conferenza stampa che, giustamente, il periodo di rodaggio è finito, dopo 70 giorni di lavoro insieme. Ed allora le scelte vanno verso un Kean “solo” come punta centrale, appoggiato da Gudmundsson, ma anche da Fazzini. A centrocampo confermatissimi Nicolussi Caviglia e Mandragora, come sugli esterni Dodô e Gosens. In difesa torneranno ad essere schierati 3 centrali (con attenzione ad una possibile sorpresa nei nomi), in un modulo a fisarmonica che scivolerà tra il 4-4-2 e il 3-5-2, o 3-4-2-1 con appunto Gudmundsson e Fazzini dietro a Kean.