Caro Commisso ma servivano i forconi sotto casa e la Serie B per cercare un manager del settore dove hai investito?

La risposta evidentemente è sì, perché andando oltre alle convinzioni personali, basate sui rispettivi percorso e carattere, è piuttosto lapalissiano e quasi elementare che ad un investimento in un determinato settore, corrispondano scelte razionalmente utili allo stesso. Sempre che, e questo è un punto cruciale, l’interpretazione del core business sia in linea con la realtà: se comprando un club nel calcio italiano, si pensa di poterlo mandare avanti a centri sportivi, stadi e gratitudine, ignorando il lato del campo… beh allora si spiegano tante cose.
Nei quasi sette anni di gestione della Fiorentina, Rocco Commisso non ha MAI (forse neanche si è/era mai posto il dubbio) cercato una figura appartenente al settore, una figura moderna a cui dare potere decisionale vero, salvo la scelta suggerita agli albori e ricaduta su Daniele Pradè. Mai messo in dubbio, neanche a dimissioni avvenute. Mai la curiosità di guardare oltre l’orticello o dallo spioncino di casa per vedere se anche i vicini per caso, cucinassero la stessa carne avariata sul barbecue.
Il dramma interno vissuto con Joe Barone ha spinto la carrozza viola giù per il dirupo, a livello gestionale più che calcistico, e ora, ad un passo dalla Serie B e con tutto (perfino l’ultima, paziente, roccaforte della Fiesole è caduta) l’ambiente in ebollizione e metaforicamente con ‘i forconi’ ad assediare il palazzo, ci si sta muovendo verso una figura come Fabio Paratici. Una resa di fatto, da parte del più testardo dei presidenti di Serie A, a questo punto anche spaventato da una possibile, sanguinosa, svalutazione del suo balocco perché, che sia o meno a fine corsa, il valore di una Fiorentina in Serie B precipiterebbe, nonostante il Viola Park a patrimonio.
Era necessario arrivare a farsi così male per muoversi semplicemente come razionalità vorrebbe? E mettere a repentaglio milioni e milioni di euro, alcuni dei quali per altro irrecuperabili? Sperando intanto che l’attuale stagione possa finire al meglio, la gestione Commisso sarà ricordata per sempre come una tra le più autolesioniste della storia.



