Il dirigente sportivo ed ex calciatore, tra le altre, della Fiorentina Nuno Gomes ha ricordato il suo passato in viola e, in particolare, il suo rapporto con Fatih Terim. Ecco le sue parole nell'intervista a goldenfoot.com: "Anche lui mi ha convinto a venire a Firenze. Ho subito capito che tipo di persona fosse e anche i tifosi ci hanno messo poco ad innamorarsi di lui e del suo modo di lavorare. Purtroppo è stato poco tempo con noi, ma ha lasciato il segno in ogni calciatore che ha allenato. Era come un fratello maggiore, poi; ci faceva ridere e scherzare, ci ha dato tutto. Fidatevi, per un calciatore è importantissimo vedere che il suo allenatore è una brava persona".

E aggiunge: "Ci faceva credere nelle nostre capacità come pochi altri, abbiamo sempre sentito la sua fiducia. Ci caricava con la sua determinazione, eravamo convinti di poter portare a casa i tre punti contro qualunque squadra. Mi ha anche fatto avere il mio amato numero 21, c'è un aneddoto dietro ciò. Batistuta era appena andato alla Roma, la numero 9 era libera. Io non la volevo perché avevo sempre giocato con il 21, che però era occupato da Bressan. Terim lo chiamò e gli propose un cambio di numero, che Mauro accettò. Ho apprezzato molto la cortesia di Fatih".


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