Verrà un momento in cui lo stadio tornerà ad essere un luogo di aggregazione e non di preoccupazione. Verrà un momento in cui si smetterà di parlare di partite giocate a porte chiuse e si metterà definitivamente da parte l'allarme coronavirus. Nell'attesa che questo succeda, qualche segnale d'allarme, sia pur di ben altro genere, e molto meno rilevante per la vita delle persone, lo si comincia a scorgere all'interno della Fiorentina.

Il proprietario del club viola, Rocco Commisso, ha visto che il suo appello fatto un po' di tempo fa ("Chiunque voglia propormi un'area buona dove fare lo stadio si faccia avanti") è stato sì recepito, ma nel frattempo è riuscito solo a trovare referenti, ma poche aree che possano essere degne di attenzione per costruire il nuovo impianto. L'aria che tira, almeno in questo momento, non è delle migliori, a cominciare dall'area Mercafir. Commisso ha fatto trasparire chiaramente dubbi, più o meno grandi, su questa soluzione. Costi accessori, costi del terreno, infrastrutture, ci sono tante voci che non tornano e c'è la possibilità che la Fiorentina possa mandare deserta l'asta.

Commisso insieme al sindaco di Campi Bisenzio, Fossi. Foto: Fiorentinanews.com


Ma fuori Firenze non è che le cose stiano andando meglio. Con Campi Bisenzio c'è un rapporto continuo, ma se avesse realmente voluto, Commisso avrebbe potuto già chiudere l'accordo da tempo per i terreni vicino all'Asmana, di proprietà privata. E invece...Figline, Scandicci, Sesto, la rassegna è lunga ma per il momento possiamo parlare più di ipotesi giornalistiche che reali. E la telenovela è destinata a durare!


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