Il giornalista de La Repubblica Stefano Cappellini tramite il quotidiano ha criticato così l'acquisto di Pedro: "Alzi la mano chi si ricorda di Diego Aguirre. Bisogna avere qualche annetto, ma la storia del centravanti uruguaiano è la più simile a quella del brasileiro Pedro. Succede infatti che la scalcagnata Fiorentina di Sven Goran Eriksson, stagione 1988-89, è in cerca di punte. In estate viene preso questo ragazzo che poche settimane prima aveva segnato il gol decisivo nella finale di coppa Libertadores. Eriksson lo considerava uno scarpone e infatti fu preso con una formula strana, in prova. Ma il caso fa un po’ meno folclore e un po’ più sconcerto, dato che per prenderlo dalla Fluminense la Fiorentina ha sganciato una cifra non lontana dai 15 milioni. “È stato un fallimento tecnico”, ha ammesso con onestà Daniele Pradè poco prima che il giocatore fosse girato al Flamengo. Pare che le condizioni della cessione garantiscano ai Viola di non rimetterci soldi, e va bene, ma resta la domanda: come si può sbagliare così clamorosamente la valutazione di un giocatore? Come si può, nell’era dei software, dei database, del villaggio globale digitale, investire una somma tanto pesante su un giocatore così inadeguato?"

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