Il fatto singolare avvenuto in casa Fiorentina e la crescita esponenziale degli ingaggi


Nel sentire parlare Rocco Commisso e Daniele Pradè alla fine della campagna acquisti-cessioni, abbiamo potuto cogliere degli spunti di discussione che sono sicuramente interessanti.

Forse il passaggio che ha fatto più specie è quello che vogliamo sottolineare per primo. Commisso aveva concesso a Pradè un budget di spesa molto più ampio rispetto a quello alla fine utilizzato, un budget che avrebbe per esempio permesso di fare un'offertona veramente irrinunciabile per De Paul, giusto per fare un nome. Ebbene, per una volta abbiamo potuto vedere un dipendente essere molto più aziendalista del padrone. "Spendere tanto per spendere per me non aveva senso" ha detto il diesse gigliato. E così il grosso investimento su un singolo calciatore non c'è stato, ci siamo fermati ai 15 milioni (tutto compreso) investiti per Pedro.

Al di là di questo aspetto però, c'è da dire che il vero salto in alto la Fiorentina lo ha fatto con gli ingaggi. Il caso Ribery è un esempio più che lampante. In passato, pensare che a un calciatore potesse essere dato qualcosa come 4,5 milioni di euro netti all'anno era quasi impensabile (solo Gomez arrivò a prendere circa 4 milioni). Adesso invece, non diciamo che potrebbe essere la normalità, sempre che si parli di un giocatore che meriti di prendere queste cifre, ma sicuramente i casi saranno più frequenti.

Probabilmente il primo a beneficiare di questa apertura dei cordoni, oltre a quelli che sono arrivati in estate, sarà Chiesa. Se la Fiorentina deciderà di mettersi intorno ad un tavolino per parlare del suo rinnovo contrattuale, dovrà concedere un ingaggio ben superiore agli 1,6 milioni di euro netti che prende adesso. Almeno il doppio, giusto per far capire all'attaccante e anche ad altri calciatori appetibili che a Firenze molto è cambiato in questo frangente.

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