Secondo quanto riferisce La Nazione, il no al restyling firmato Casamonti si estrapola dal fatto che, chiedendo il riconoscimento storico culturale del Franchi nel suo insieme, "la Soprintendenza non ritiene possibile demolire in maniera estesa le curve, in quanto parte integrante del monumento". Nella relazione, scritta a quattro mani dagli architetti della Soprintendenza Paola Ricco e Valerio Tesi c'è scritto proprio questo e che il Franchi non è intangibile. La relazione, insomma, non dice cosa si può fare e cosa no, nello specifico, ma sancisce il valore culturale della struttura nel suo inseme, dove non tutti gli elementi hanno la stessa rilevanza architettonica.


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