Due che hanno fatto buona parte della storia del calcio europeo e mondiale nello scorso decennio: Franck Ribery e Zlatan Ibrahimovic, due simboli, pluripremiati e dai palmares illimitati. Due che in questa Serie A sono arrivati (o tornati) in Italia per decorare il campionato e che sono stati etichettati come "i grandi vecchi". Almeno fino a poche settimane fa perché se fino a metà 2020 almeno, Ribery poteva vantare ancora quel titolo, dall'avvio di questa stagione il suo rendimento si è fermato, con un'unica recita degna di lui, a San Siro con l'Inter.

A Milano Ibra, che ha anche due anni di più, trascina letteralmente i suoi, trasformati da squadra da Europa League a contender per lo scudetto. Il gap tra i due si è allargato inesorabile perché Ribery ha smesso di essere se stesso, sembra aver tirato i remi in barca, non dribbla, non scatta, non inventa, non trascina, sembra quasi non esprimere neanche più alcuna emozione sul prato verde. E quando la luce si spegne in questo modo, è il segnale peggiore...


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