Sconcerti: "Il progetto della Fiorentina? L'anno scorso aveva sette ragazzi, oggi sette vecchi. Va chiesto a Commisso che idee abbia sulla squadra"

Il giornalista Mario Sconcerti ha parlato a TMW Radio delle ultime vicende di casa Fiorentina, a partire dalla cessione di Federico Chiesa e la scelta di farlo capitano contro la Sampdoria.
Queste le sue parole: "Sarei cauto nel dire che "Firenze fa" o "Firenze dice". Io ad esempio non sono tra quelli che se l'è presa perché ha indossato la fascia da capitano: lui con Astori ci ha giocato, e se ne va dopo quattro anni in cui ha giocato con la Fiorentina. Quando succedono cose così barbare, come gli assalti ai negozi dei Della Valle, si parli di singoli e non di Firenze, perché nessuno la rappresenta. Quindi dico che Callejon non sostituisce Chiesa, sono due giocatori diversi: semmai Chiesa cercava di imitarlo, ma Callejon poteva essere Chiesa dieci anni fa. Ho molti dubbi, e il suo tramonto a Napoli è avvenuto perché aveva difficoltà a fare tutta la fascia: è di una completezza splendida tecnicamente e tatticamente, non sbaglia mai. Se guardate comunque è stato un mercato di persone in affitto, come lo stesso Chiesa: dovremmo imparare ad aspettare meno la provvidenza futura, il prossimo mercato per avere un giocatore che cambi la vita, ma non è più così. Fare il massimo con ciò che si ha".
Sconcerti poi si sofferma sulle ambizioni della Viola: "Il Sassuolo ha un progetto chiaro, non come la Fiorentina che l'anno scorso aveva sette ragazzi e oggi ha sette vecchi. Così non si sa quale sia il progetto, magari sostituire i giovani coi vecchi... Può andare bene ma non si vede una mano che lo guidi. Il povero Pradè prende gli schiaffi da tutti ma abbiamo detto, ed è stato dimostrato, che c'è un presidente decisionista. Andrebbero chieste spiegazioni, educatamente, a Commisso, per capire cosa intende fare dello stadio, che non si è capito, ma soprattutto che idee ha sulla squadra. Quella del Sassuolo è chiara: cerca i migliori giovani prima che si affermino. Poi c'è chi come l'Atalanta prende i giovani già affermati, ma ha un fenomeno come Sartori a fare il mercato: passa il tempo a girare per l'Europa e per il mondo. In realtà poi il loro modello prevede anche di valorizzare i propri giovani lontani da Bergamo".