Quella attuale è una situazione con cui dovremo convivere a lungo e serviranno interventi massicci per mettere a norma gli impianti. Interventi che, al di là del restyling del Franchi, con gli attuali vincoli sono molto complicati. Come evidenzia La Repubblica, c’è il rischio, insomma, che il Franchi faccia la fine del Flaminio a Roma — soprattutto se Commisso costruisce il nuovo impianto altrove — e che Palazzo Vecchio si ritrovi con una scatola vuota, con grandi costi di gestione e nessuna utilità. Per questo serve in fretta una svolta, proprio come aveva auspicato Commisso. E questa ulteriore presa di posizione di Nardella apre un nuovo fronte di dialogo con il numero uno viola. Il sindaco sa bene che se la Fiorentina dovesse emigrare in un altro comune per lui sarebbe una sconfitta, quindi ha tutto l’interesse a " trattenere" Commisso. Il quale ha già fatto sapere che non parteciperà al bando per l’area Mercafir, che comunque rimane in piedi ( la nuova scadenza del bando, dopo la sospensione per l’emergenza coronavirus, è stata prorogata al 28 maggio), ma potrebbe essere interessato al Franchi se tutti, o molti, dei paletti messi dalla soprintendenza dovessero cadere.


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