Negli ultimi anni il fenomeno delle plusvalenze ha preso sempre più campo, andando a creare una sorta di bolla utile per migliorare i bilanci delle società sempre più in rosso negli ultimi anni. La Consob ha indagato sul tema, a cominciare da una verifica sui conti della Juventus, segnalando alla procura FIGC la necessità di analizzare questo fenomeno. Nel mirino, secondo quanto riportato da Il Tempo, ci sono diverse operazioni di mercato della Vecchia Signora che è una delle società che maggiormente utilizza questo tipo di operazioni per risanare i conti.

La più onerosa è quella realizzata con il Barcellona: Pereira Da Silva è stato ceduto ai blaugrana per quasi otto milioni di euro e oggi gioca ancora nel Barcellona B. Pjanic è stato valutato circa sessanta milioni, mentre a fare il percorso inverso sono stati Arthur (settantadue milioni) e Marques (poco più di otto), oggi nella cadetteria spagnola. Lo stesso meccanismo è andato in scena nello scambio con il Manchester City (Cancelo-Taboada in Premier, Danilo e Correja in Italia).

La Covisoc ha notato in altri casi una quantomeno curiosa corrispondenza tra la somma dei prezzi pattuiti per i singoli calciatori. Lo scorso gennaio, ad esempio, Rovella viene ceduto alla Juventus (che lo lascia comunque in prestito ai liguri) per 18 milioni di euro, contestualmente la società, allora gestita da Preziosi, compra Portanova a 10 milioni e Petrelli a 8 milioni. Totale: 18 milioni, saldo finanziario dell’operazione zero euro, ma doppia plusvalenza garantita per le due società.

Nel mirino c’è anche l’acquisto di Osimhen da parte del Napoli per poco più di settanta milioni di euro. I partenopei, come parziale contropartita, hanno girato al club francese i cartellini di Karnezis, Manzi, Palmieri e Liguori per delle plusvalenze pari a venti milioni. Segnalati anche una serie di scambi tra Pescara e Parma, tra Sampdoria e Chievo, mentre la Juventus ricompare nel giro d’affari con l’Empoli riguardante Mancuso, Adamoli, Lipari, Maressa e Olivieri.

La palla passa ora alla Procura Figc, che non ha aperto al momento nessun procedimento. Ma il tema è già finito sul tavolo del procuratore Giuseppe Chinè, con un scambio di pareri con la Covisoc risalente allo scorso aprile. La materia è complessa, ma a questo punto indagare è diventato un obbligo.


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