Al centro dei pensieri di Rocco Commisso c’è sicuramente l’ingarbugliata questione legata allo Stadio della sua Fiorentina. Il patron viola ha più volte ribadito l’importanza di questo tassello per il suo progetto: stadio come trampolino di lancio per tuffarsi nel calcio che conta, per provare a riportare la Fiorentina nell’elite del calcio europeo. No stadio, no party, si potrebbe sintetizzare così il pensiero di Rocco Commisso dopo un anno a capo della società gigliata. La volontà del tycoon italo americano è sempre stata una ed una sola, ma siamo così sicuri che senza uno stadio di proprietà, con annessi gli introiti che ne deriverebbero, non si possa comunque riportare la Fiorentina in Europa? 

Guardandoci intorno possiamo confrontarci con la realtà europea di oggi. Il Lipsia, che proprio ieri si è conquistato la sua prima qualificazione ad una semifinale di Champions League, sembra essere il modello a cui Rocco Commisso si ispira, in quanto attraverso grandi investimenti, tra cui lo stadio di proprietà (RedBull Area), la squadra tedesca è riuscita a sgomitare tra le grandi della Bundesliga e non solo, conquistandosi un posto tra le quattro finaliste della massima competizione europea.  

Rocco Commisso in primo piano. Foto: Fiorentinanews.com


Dall’altra parte, altra grande protagonista del palcoscenico europeo è stata l’Atalanta. Ad un passo dalla semifinale europea, il sogno bergamasco si è infranto sul talento di NeymarMbappè. Tuttavia il lavoro di Papu Gomez e compagni è stato straordinario, tant'è che la squadra di Gasperini è diventata un vero e proprio modello. La crescita della società nerazzurra però non è passata attraverso la realizzazione di uno stadio di proprietà. Piuttosto il nuovo Gewiss Stadium sarà la casa futura dell’Atalanta che verrà, teatro delle prossime sfide europee dei bergamaschi. L’ex Atleti Azzurri d’Italia sembra essere dunque la ciliegina sulla torta, punto d’arrivo del club di Percassi. 

Due realtà agli antipodi, due squadre con storie diverse. Commisso ha la sua idea, e questo è chiaro a tutti. Firenze però non ha più voglia di aspettare e la Fiorentina merita una veloce risalita verso l’Europa. Il presidente viola deve capire che lo stadio è sicuramente un tassello imprescindibile del suo progetto, ma allo stesso tempo non può essere un freno per le ambizioni della Fiorentina. Diventare grandi senza Stadio si può. Non fraintendiamoci, combattere per la sua realizzazione è cosa giusta e ammirevole, ma per tornare grandi si può passare anche da un’altra strada, portando avanti i progetti in modo parallelo.

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